Il Sole 24 Ore 01/05/2006, pag.1-8 Franca Deponti, Francesca Padula, 1 maggio 2006
In tribunale una causa su sei parte dalle liti di famiglia. Il Sole 24 Ore 1 maggio 2006. Un procedimento su sei tra quelli civili che si aprono nei Tribunali riguarda i matrimoni in crisi
In tribunale una causa su sei parte dalle liti di famiglia. Il Sole 24 Ore 1 maggio 2006. Un procedimento su sei tra quelli civili che si aprono nei Tribunali riguarda i matrimoni in crisi. Ultimi conti Istat alla mano, infatti, su oltre un milione di cause arrivate sui tavoli dei giudici in un anno, 160mila sono per separazioni e divorzi. Un numero consistente, che misura l’aumento costante dei matrimoni in crisi. La fotografia è scattata sui dati del 2003 e ai 160mila procedimenti "sopravvenuti" in tribunale per separazioni e divorzi vanno aggiunti anche i 10mila che si registrano ogni anno per i cambiamenti di rito (da giudiziale a consensuale e viceversa) e che duplicano fascicoli e impegno dei magistrati. Altri 10mila circa, inoltre, riguardano la revisione delle condizioni di separazione e divorzio, e portano l’ammontare delle "pratiche" in materia che si accumulano in un anno alla bella cifra di circa 180mila unità. Ma il contenzioso che "scoppia" in famiglia affolla le aule di giustizia. Negli 1,1 milioni di cause aperte nei tribunali in primo grado (escluse le esecuzioni e i procedimenti speciali) sono comprese anche un numero indefinito, ma comunque elevato – non esiste una statistica – di liti legate all’eredità. La giustizia, poi, pone al completo servizio di bambini e famiglia i tribunali per i minorenni che gestiscono circa 60mila procedimenti l’anno – sempre "sopravvenuti" – tra adozioni, interventi sulla potestà dei genitori e affini. Il tutto senza contare altri tipi di provvedimenti "minori" – come le tutele o le eredità giacenti – e le liti in appello e in Cassazione. Ma il numero annuo delle liti, sostengono gli addetti ai lavori, potrebbe ulteriormente aumentare dopo la riforma che ha introdotto da marzo l’affido condiviso dei figli: le coppie già divise potranno chiedere una revisione del regime per cui servirà un nuovo passaggio in tribunale. E anche la condivisione dell’affido come regola potrebbe aumentare il ricorso ai giudici. Crescono i procedimenti e crescono le statistiche. Il divorzio deve essere preceduto da almeno tre anni di separazione legale e non tutte le separazioni si convertono in divorzi. Nel 2003 (ultimo dato Istat disponibile), il 69,5% delle separazioni e il 60,4% dei divorzi hanno riguardato coppie con figli. I figli coinvolti nella crisi coniugale dei propri genitori sono, nello stesso anno, 96.031 nelle separazioni e 41.431 nei divorzi. Negli ultimi dieci anni, segnala l’Istat, le crisi matrimoniali sono cresciute in Italia del 60 per cento. Si alza, secondo le statistiche, l’età media degli ex coniugi perché allo scioglimento si arriva mediamente dopo 13 anni di matrimonio (in crescita più sostenuta la fascia di separazioni dopo 18 anni dal "sì"). Le casalinghe divorziano meno delle donne che lavorano: infatti dei 44mila scioglimenti del 2003, più di 32mila hanno avuto come protagonisti entrambi i partner occupati e quasi 8mila un coniuge lavoratore e una moglie casalinga. Franca Deponti Francesca Padula