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 2006  maggio 02 Martedì calendario

SCATTINI

SCATTINI Monica 1 febbraio 1957. Attrice. «[...] Guai [...] a chiamarla la ”bruttina stagionata”: ”Non mi ci sento per niente, ho un fisichetto non da poco e ci si può innamorare di me come della velina. Certo, non sono una strafiga, ma ho gambe lunghe, begli occhi, bel sorriso e, scusate se poco, un seno senza protesi. Il mio mito? Marilyn, naturalmente: bambolona sì, ma con tanta ironia”. [...] in tv con ”Un ciclone in famiglia 2” su Canale 5 accanto a Boldi con la regia di Carlo Vanzina [...] ”[...] ho cercato certosinamente di dimostrare che nel rutilante mondo dello spettacolo c’è spazio per tutte, si può anche essere diverse, meno appariscenti, certamente meno perfette, ma altrettanto graziose e soprattutto brave. Quindi è chiaro che non ho puntato sull’avvenenza fisica, altrimenti mi sarei rifatta il naso vent’anni fa, ma su un altro tipo di fascino. Il guaio è che siamo in Italia, dove per raggiungere il successo le donne, ma anche gli uomini, devono corrispondere a certi stereotipi. All’estero, in America per esempio, dove ho vissuto a lungo, non è così: attrici come Sarah Jessica Parker, con il suo naso un po’ storto, o Felicity Huffman, la stessa Barbra Streisand, che non corrispondono ai canoni classici della bellezza, hanno avuto grandi ruoli”. I ruoli, invece, che di solito vengono proposti a Monica sono quelli delle mamme, le sorelle, le zie. Le amanti mai? Risponde: ”Sì, in un film andavo a letto con l’ex marito della mia migliore amica. Per fortuna ancora non mi propongono le nonne - scherza - ma per Ettore Scola nel film Ballando ballando mi sono addirittura imbruttita, per impersonare una donnina miope, inforcando occhiali con lenti spesse un dito. Ma l’ho fatto perché Scola è un grande regista. In un’altra occasione, dove volevano ingrassarmi con la gommapiuma e piazzarmi sulla faccia anche un neo peloso, mi sono rifiutata”. Una gavetta lunga, la sua, iniziata in teatro, proseguita sul grande schermo, diretta da Marco Bolognini, Coppola, Risi, Monicelli. Dice: ”Comunque mi sento di avercela fatta, di essermi creata un personaggio che il pubblico apprezza”» (Emilia Costantini, ”Corriere della Sera” 1/5/2006).