http://tecweb.unich.it/prog2004-31/home.html Mondo Baggio. Il nome dell’autore del testo non è noto, 29 aprile 2006
Storia di Roberto Baggio Roberto Baggio nasce a Caldogno il 18 febbraio 1967 alle ore 18.15 in via Marconi n°3
Storia di Roberto Baggio Roberto Baggio nasce a Caldogno il 18 febbraio 1967 alle ore 18.15 in via Marconi n°3. Ha un carattere testardo ed è di religione buddista.Ha militato nelle più grandi squadre di calcio come il L.R. Vicenza, Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter e Brescia. Si è sempre impegnato nella sua vita, anche a scuola dove purtroppo èstato respinto in seconda media perchè aveva in testa solo uno scopo, quello di giocare a calcio e non gli è stato consegnato il diploma di ragioniere a due mesi dalla fine della carriera scolastica perchè è partito in ritiro con il L.R. Vicenza. Roberto non ha avuto vita facile in campionato perchè èsempre stato sostituito con altri giocatori e lasciato spesse volte in panchina, ma si è dimostrato insostituibile nella nazionale dove per tre mondiali ci ha fatto sognare (Italia ’90, Usa ’94, France ’98), ed è stato l’uomo chiave della Nazionale Italiana nel campionato del mondo di Stati Uniti ’94. La carriera di Roby comincia a 17 anni con il L.R. Vicenza nella serie C e si disputava una partita Vicenza Rimini dove Roby subisce una grave lesione ai legamenti del ginocchio destro. Il 21 settembre 1986 con la Fiorentina fa esordio in seria A in una amichevole con la Sampdoria vinta per 1 a 0 ma un nuovo infortunio al ginocchio lo ferma per quasi tutto il resto della stagione e viene portato a Saint Etienne per essere operato. L’operazione riesce alla grande e dopo il miracoloso recupero Baggio rientra a fine campionato per segnare il suo primo goal in A, è il 10 maggio, e si tratta della punizione-goal contro il Napoli che dà ai viola la matematica salvezza. Tra Baggio e Firenze nasce un amore e Roby vuole terminare la stagione a Firenze dove viene celebrato il suo matrimonio il primo luglio del 1989. Ma, alle 13.48 del 18 maggio 1990, la Fiorentina annuncia ufficialmente la cessione di Baggio alla Juve per 18 miliardi (una cifra record per quei tempi), a Firenze scoppia la rivolta.Arriva così il mondiale di Italia ’90 e Roberto nelle prime tre partite viene lasciato in panchina dall’allenatore Vicini, ma il posto da titolare di Gianluca Vialli non convince e cos’ entra a giocare Baggio e nella sua prima partita segna uno splendido goal contro la Cecoslovacchia e ci fa vivere le "NOTTI MAGICHE DI ITALIA ’90". Il posto da titolare dura 4 partite consecutive e in coppia con Salvatore Schillaci fanno "sfracelli". Nella semifinale con l’Argentina Vialli chiede un’altra opportunità di giocare all’allenatore Vicini che quest’ultimo gli concede e viene sacrificato al suo posto Roberto. L’Italia passa subito in vantaggio con un goal di Schillaci, ma Caniggia pareggia. La partita sta per finire e Vialli non convince e al 73’ viene messo in campo Roberto, ma ormai era troppo tardi per rimettere le cose a posto. La partita finisce 1-1 e si va ai rigori, dal dischetto falliscono per l’Italia Donadoni e Serena e segnano Baggio, Baresi e De Agostini, gli azzurri perdono per 3-4. La finale per il terzo e il quarto posto, anziché per il titolo come si sperava, è vinta contro l’Inghilterra con goals di Baggio e di Schillaci. L’avvio del campionato con la Juventus agli ordini di Maifredi non è dei più felici, Baggio viene accusato dalla stampa di essere incostante, e di non saper essere un leader per la squadra, il 6 aprile 1991 torna per la prima volta a Firenze da avversario, si rifiuta di battere un calcio di rigore e la Juve perde 1 a 0. Uscendo dal campo, raccoglie una sciarpa viola che gli viene lanciata dalla tribuna. Il "nuovo corso" bianconero di Maifredi e Montezemolo fallisce, a guidare la Juve torna la coppia Trapattoni-Boniperti, agli ordini del Trap Roberto matura e dimostra di saper prender per mano la squadra. Così il rapporto inizialmente difficile e la diffidenza della tifoseria vengono cancellati dalle giocate e dai goals di Baggio che a partire dalla stagione 92/93 diventa capitano della Juventus. Negli anni in cui il Milan spadroneggia in Italia e in Europa, Baggio pur giocando bene con la Juve e con la Nazionale non riesce a vincere un titolo, e così in molti fra i suoi detrattori ne approfittano per affibbiargli l’etichetta di "perdente". Finalmente però il 19 Maggio 1993, la Juventus batte in finale di coppa UEFA il Borussia Dortmund e Roberto può alzare da capitano il suo primo trofeo. Nel dicembre del ’93 dopo una stagione favolosa, giocata alla grande sia in Italia sia in campo internazionale viene consacrato tra i grandi del calcio mondiale vincendo il Pallone d’oro.E’ il terzo italiano a ricevere il premio di France Football, prima di lui c’erano riusciti solo Rivera e Paolo Rossi. Oltre al pallone d’oro, vince il premio FIFA player ’93 davanti a Romario e Stoichkov e viene incoronato miglior giocatore del mondo, è il preludio ad grande mondiale, la nazionale italiana guidata da Arrigo Sacchi infatti ottiene la qualificazione ad USA ’94 ai danni del Portogallo grazie ai gol di Roberto e si presenta come una tra le favorite alla conquista del titolo insieme al Brasile. Nel 1994, durante i mondiali di Usa,Roberto inizia il campionato non ai suoi migliori livelli tanto è vero che l’Italia perde per 1 a 0 la prima partita del girone di qualificazione contro l’EIRE. La seconda partita è contro la Norvegia e anche in quella partita ci sono brutte sorprese. Baggio è in vena di giocare ma Sacchi, il nostro CT, dopo l’espulsione di Pagliuca lo sostituisce e Baggio gli da del pazzo in mondo visione. L’ultima partita del girone è contro il Messico. La partita finisce 1-1 e Baggio è sembrato un fantasma e alla fine della partita l’avvocato Agnelli lo chiama "coniglio bagnato".L’Italia viene ripescata dal girone come miglior terza e si trova ad affrontare la Nigeria. Baggio ancora non ha segnato una sola rete in tutto il torneo e l’Italia spera in un miracolo. I primi a passare in vantaggio sono i nigeriani. La partita è difficilissima da giocare anche perché il caldo è asfissiante. Sacchi schiera in campo Dino Baggio e Gianfranco Zola dove quest’ultimo verrà espulso per un fallo inesistente ai danni di un difensore nigeriano. L’Italia gioca il resto della partita con 10 uomini e le cose si complicano ulteriormente fino a quando Mussi recupera palla al limite dell’area di rigore nigeriana e la passa a Roby Baggio che con un diagonale perfetto segna il suo primo goal nel campionato. Sembra un miracolo. All’inizio del primo tempo supplementare viene fischiato un rigore per l’Italia che Roberto trasforma. La partita finisce 2 a 1 per l’Italia. Ora che Baggio ha trovato il goal sembra tutto più facile e nella partita contro la Spagna Baggio segna ancora e l’Italia vince 2 a 1. La semifinale viene giocata contro la Bulgaria e Baggio regala all’Italia una doppietta personale portandoci in finale. ma alla fine di questa partita Baggio si infortuna e le probabilità di giocare la finale contro il Brasile sono poche, e l’allenatore al momento di schierare la formazione contro la squadra finalista lascia la decisione a Roberto che seglie di giocare. Al Ros Bol di Pasadena gli azzurri giocano la finale con poca sicurezza e i tempi regolamentarifiniscono 0-0 e si va ai tempi supplementari dove Roby ha due occasioni per segnare che però butta al vento. Si va ai rigori, una condanna per i nostri azzurri già al campionato del mondo precedente ad ITALIA ’90, e ancora una volta non siamo bravi dagli 11 metri, segnano per l’Italia Albertini e Evani, sbgliano Baresi, Massaro e proprio Roby Baggio (voglio ricordare che Roberto è sceso in campo in condizioni gravi, con uno stiramento alla coscia destra e durante la partita ha subito due falli durissimi che hanno peggiorato le cose). Dopo la sconfitta il rapporto fra Baggio e Sacchi si incrina definitivamente e a farne le spese sarà la Nazionale.Alla fine di questa seconda avventura mondiale Roby Baggio resta per l’ultima stagione alla Juventus che arriverà seconda in coppa Uefa eliminata dal Parma. Nella stagione 1995-1996 Roberto decide di andare al Milan, e anche a San Siro viene lasciato spesse volte fuori.Arrivano gli Europei "England ’96" e Roberto (giocatore più forte del mondo al momento) non viene convocato in Nazionale e l’Italia non si qualifica per le fasi eliminatorie del torneo.Dopo due anni di sacrifici Baggio decide di andare al Bologna dove lì segnerà 22 goals in 30 presenze e farà splendere il Bologna conquistando così la convocazione in azzurro per i mondiali di France’98. In Francia Roberto si mette subito in mostra contro il Cile e quasi alla fine della partita mentre il risultato era 2-1 a favore del Cile, Roberto si procura un calcio di rigore e lo mette a segno realizzando così il suo primo goal nei mondiali francesi (Roberto Baggio è l’unico giocatore italiano ad aver segnato in tre competizioni mondiali diverse). Baggio viene messo in campo contro il Camerun e contro l’Austria dove segna un’altra rete superando così il girone B. Superato il girone ci troviamo ad affrontare la Norvegia dove Roberto viene messo fuori e non giocherà per tutta la partita e il risultato è di 1-0 a favore dell’Italia con goal di Cristian Vieri. Superata la Norvegia ci troviamo ad affrontare la Francia e questo incontro ha una certa somiglianza alla partita giocata contro il Brasile per la finale di coppa del mondo USA ’94. Gli azzurri hanno poca sicurezza di giocare e i tempi regolamentari finiscono 0-0 e si va ai tempi supplementari dove viene fatto entrare in campo il grande Roberto che farà tremare tutta la difesa francese in 5 minuti. Si arriva ai calci rigori e per la terza volta non siamo bravi dal dischetto. Segnano per l’Italia Roby Baggio, Costacurta e Vieri, e sbagliano Albertini e Di Biagio.Finisce così un’altra avventura mondiale per Roberto e ora deve decidere in quale squadra di club deve andare a giocare e sceglie l’Inter, la sua squadra del cuore da quando era bambino. Anche all’Inter viene tenuto spesso in panchina e fatto giocare 11 volte nella prima stagione e 5 nella seconda, dove nell’ultima stagione ha regalato 12 punti in campionato all’Inter, la qualificazione in coppa Italia contro il Milan e la qualificazione alla Champions League dove in quest’ultima partita ha segnato due reti fantastiche. Si avvicina così il 2000 e Baggio, come tutta l’Italia si aspetta la convocazione in Nazionale per gli europei. Baggio dimostra ancora una volta di saper giocare, ma il CT della Nazionale Dino Zoff non ne vuole sentire e lascia Baggio fuori dalla lista dei 25 convocati. Questa era, forse, l’ultima opportunità per Baggio di partecipare al suo primo europeo, ma evidentemente "qualcuno" non gli ha concesso questo onore. Dopo il divorzio con Lippi, Baggio si ritrova a dover cercare squadra, le offerte dall’estero non mancano, in particolar modo dalla Spagna, Roberto però al prezzo di un ingaggio meno alto preferisce rimanere in Italia e sceglie Brescia dove con Mazzone spera di rinascere per l’ennesima volta("e alla fine ci riesce"...) Nel Brescia, Baggio rinasce ancora una volta, meravigliando con le sue reti e le sue giocate di fino. Guida alla salvezza la squadra e l’anno successivo, dopo poche giornate, lo troviamo capocannoniere con 8 reti. Ma un nuovo crivellamento alle gambe lo mette K.O. per diversi mesi. Recupera "miracolosamente" a forza di allenarsi con caparbietà e, appena rientrato, mette a segno una doppietta folgorante. Con lui, il Brescia conquista di nuovo la salvezza. L’Italia intera invoca a gran voce il suo nome in vista del Mondiale nippo-coreano, ma il Trap fa orecchie da mercante. Baggio si concentra perciò sul Brescia e il 14 marzo 2004 arriva il suo duecentesimo goal nella massima divisione. Accade a Parma: un dribbling contro tre avversari e palla che si insacca alla sinistra del portiere. E’ un goal importante non solo per lui, ma anche per la squadra, che pareggia 2-2. Soltanto la stagione prima, il giocatore sembrava finito... Così diceva Carlo Mazzone quando allenava le Rondinelle: "Se fossi il Trap, sarei scocciato da questa pressione che deve subire per Baggio. La situazione non è simpatica, ma posso assicurargli che il giocatore è al 100%. Sta anche meglio rispetto a prima dell’incidente. (...) Baggio destabilizzante? Io lo ammiro come uomo e come campione. E’ straordinario e, se dimostra di star bene, Trap può prenderlo in considerazione".Parole pronunciate dopo il recupero di "Baggino", avvenuto contro ogni previsione. A Mazzone fece eco il dottor Alicco, medico del Brescia. "Baggio è un uomo con la ’U’ maiuscola, un professionista serio che mi ricorda Ancelotti. Per recuperare da questi infortuni conta molto la testa e lui ha dimostrato di averne tanta". Anche Serse Cosmi commentò la rinascita di Baggio: "Fa cose soprannaturali e al Mondiale uno che riesce a fare ciò può essere determinante. Capisco le difficoltà del Trap, ma il ritorno di Roby è un bene per tutti e io sono felice di rivederlo in campo". E agli osanna rivolti a Roby c’è anche quello di Chiarugi: "Due assist e due gol al rientro da un grave infortunio. E’ sopra a tutti, fa sempre qualcosa più degli altri". Dovunque tendiamo l’udito, percepiamo sempre lo stesso messaggio. "Se accettasse la panchina è da portare, perché può ancora fare la differenza", spiega Valcareggi. E Fascetti: "Ha ancora confermato di essere un fuoriclasse, mi ha sorpreso". Per finire, Carlo Ancelotti: "Il suo recupero è veramente un miracolo". Il mondo ce lo invidia (è stato paragonato a Maradona, Cruyff e Pelè) e noi forse siamo poco degni di lui. Continuano a richiedercelo dall’estero anche oggi: tra le altre società, lo vorrebbe il Marconi Sydney. Frank Labozzetta, general manager della squadra australiana, provò a convincere il Codino a trasferirsi a Sydney già prima che firmasse per il Brescia. Nell’ottobre 2003, Labozzetta è tornato all’attacco. "Sappiamo che Baggio è in scadenza di contratto con il Brescia" dice, "e faremo di tutto per portarlo qui. Gli faremo una proposta molto interessante. Qui c’è una comunità italiana che lo aspetta ". Roby ha giocato la sua ultima partita ufficiale il 16 maggio, smentendo le parole del suo presidente Corioni (aveva rassicurato: "Baggio giocherà a Brescia fino a 50 anni"). Persino Diego Armando Maradona ha dichiarato la sua ammirazione per l’eterno ragazzo della provincia veneta, mandandogli via TV questo appello: "Ti prego Roby, non smettere!" Ma Milan-Brescia del 16 maggio 2004 ha rappresentato l’addio di Baggio al calcio giocato. Torna alla Home Page