Onda n. 17 2006, 26 aprile 2006
I viaggi di Ulysse. L’isola di pasqua, tanto piccola quanto misteriosa, sarà la prima tappa della nuova edizione di Ulysse, il programma di Alberto Angela in onda da sabato 22 marzo in prima serata su Raitre
I viaggi di Ulysse. L’isola di pasqua, tanto piccola quanto misteriosa, sarà la prima tappa della nuova edizione di Ulysse, il programma di Alberto Angela in onda da sabato 22 marzo in prima serata su Raitre. «Quest’anno i nostri viaggi vi porteranno davvero lontano... Nel senso letterale della parola», assicura il conduttore. «L’isola di Pasqua, più piccola dell’isola d’Elba, dista 4 mila chilometri dalla costa cilena e altrettanto dalla Polinesia». E perché vi siete avventurati fin laggiù? «In quei 162 metri quadri ci sono i moai, le gigantesche sculture in pietra vulcanica (alcune sono alte fino a 20 metri) costruite nell’Età della Pietra. Noi cercheremo di capire come fecero i nostri antenati a tirarle su, e perché lo fecero. Poi proseguiremo per un lungo viaggio dedicato alle civiltà scomparse: dagli antichi egizi agli atzechi, dai popoli della Mesopotamia a quelli di casa nostra». La nuova edizione di Ulysse, infatti, dedica molto spazio all’antropologia: «In una successiva puntata sul Medioevo cercheremo di capire come viveva la gente dell’epoca. E attraverso imponenti ricostruzioni basate sulle scoperte scientifiche più recenti, sfateremo molti luoghi comuni. Ad esempio molti credono che durante gli assedi alle fortezze si gettassero contro i nemici pentoloni d’olio bollente. Ma l’olio era troppo costoso per rovesciarlo sugli invasori! Si usava invece una pece infuocata simile al napalm che non si spegneva nemmeno nell’acqua». Alberto Angela e la sua troupe si sono poi inerpicati sulle Ande, alla scoperta dei discendenti degli Inca ma anche di incredibili fenomeni naturali. «Gli immensi giacimenti di sale creano un paesaggio di bianco irreale a cui fa da contrappunto l’azzurro del cielo. Sembra di essere in un altro mondo. Nella stessa puntata vi faremo vedere la miniera di rame a cielo aperto più grande del mondo, simile a un gigantesco girone infernale. I camion che trasportano il metallo sono grandi come un villino bifamiliare e le loro ruote hanno un diametro di tre metri». Grazie a Ulysse conosceremo meglio anche Darwin: non solo i suoi studi e i suoi viaggi ma anche l’essere umano, i suoi tic, le sue debolezze. «Darwin abitava a Kent, a sud di Londra, in una bella casa con qualche ettaro di bosco. Lì c’era un sentiero a forma di anello. Quando Darwin era assillato da un dubbio scientifico, gettava sassi sul sentiero e poi cominciava a camminare. Pensava, camminava, raccoglieva sassi. I sassi gli servivano per contare i giri. Più il problema era complesso, più sassi buttava in terra prima di cominciare a ragionare». Un altro argomento trattato nelle prossime puntate sarà la forza di gravità. Alberto Angela è salito sulla torre di Pisa per ricostruire gli esperimenti di Galileo ma ha anche voluto rendere divertente un argomento poco amato agli studenti. Mostrerà come certe acconciature delle signore sfidano la legge della gravità e come la stessa legge è causa delle gag più buffe, «ad esempio un personaggio illustre che scivola sugli scalini mentre sta per tenere un discorso!». Insomma, anche quest’anno il programma di Alberto Angela (giunto alla sesta edizione) promette tante scoperte e tante emozioni. Il conduttore, d’altra parte, per realizzare la nuova serie di emozioni non se n’è risparmiata nessuna. Nella puntata dedicata al Medioevo lo vedremo volare in mongolfiera («un po’ di fifa l’ho avuta, c’era un gran vento«); nelle Ande ha mangiato per settimane solo riso, «pochissima carne e certa altra roba dall’aspetto poco rassicurante che ho mandato giù solo per fame»; per arrivare sull’isola di Pasqua ha affrontato cinque ore di areroplano nel bel mezzo dell’Oceano; e nelle Ande, a cinquemila chilometri di altitudine, «facevo fatica persino a respirare...». «Ma il piacere di viaggiare è duplice. C’è il piacere fisico e quello culturale. E da quest’ultimo punto di vista, se hai la capacità di assaporare cose e persone nuove, ti trovi bene un po’ ovunque. Anche senza valige». Dopo tante avventure, però, anche Alberto Angela si concede un po’ di riposo? «Le vacanze le faccio ”da fermo” nella terra di mia moglie, l’Emilia Romagna. Adoro la cucina italiana e quella romagnola in particolare. E quando sono in vacanza mi rifaccio di tutti gli ”intrugli” sperimentati in giro per il mondo».