Enrico Franceschini, la Repubblica 25/4/2006., 25 aprile 2006
Mentre si trovava in Inghilterra, Benjamin Franklyn inventò il magic box, un quadrato magico diviso in tante caselle ciascuna con un numero: sommando i numeri di ogni colonna orizzontale, verticale e diagonale si ottiene sempre il rsultato di 2056
Mentre si trovava in Inghilterra, Benjamin Franklyn inventò il magic box, un quadrato magico diviso in tante caselle ciascuna con un numero: sommando i numeri di ogni colonna orizzontale, verticale e diagonale si ottiene sempre il rsultato di 2056. Nel 1760 Franklyn tutto soddisfatto scrisse al suo amico John Winthrop, docente di matematica all’università di Harvard: «Il mio giochetto ha suscitato un bel po’ di grattacapi tra i cervelloni di qui. Ho chiesto se volevano che gli spiegassi come ho fatto, ma i miei colleghi inglesi hanno gentilmente respinto l’offerta, ripromettendosi di studiare per bene il quadrato magico e di trovare la soluzione da soli». Documenti di 3 mila anni fa dimostrano che i primi a creare questo tipo di esercizi furono i cinesi, che però riuscivano a ottenere lo stesso risultato nelle colonne orizzontali, nelle verticali e nelle due sole diagonali del quadrato.