Nova Il Sole 24 Ore 09/03/2006, pag.1 Luca De Biase, 9 marzo 2006
Il Disco di Nebra e il ritmo della vita. Nova Il Sole 24 Ore 9 marzo 2006. Il disco era stato trovato da alcuni tombaroli, vicino alla città tedesca di Nebra
Il Disco di Nebra e il ritmo della vita. Nova Il Sole 24 Ore 9 marzo 2006. Il disco era stato trovato da alcuni tombaroli, vicino alla città tedesca di Nebra. Tre anni fa, l’Interpol l’ha recuperato in Svizzera, con un’operazione in stile James Bond. E pochi giorni fa, l’Istituto archeologico di Halle, in Germania, ha annunciato di aver risolto il mistero del manufatto di bronzo con Sole, Luna e stelle d’oro, datato 1.600 avanti Cristo: il Disco di Nebra è un orologio astronomico, usato per calcolare le discrepanze fra il calendario solare e quello lunare. La notizia contiene due rivelazioni. La prima è che, nell’Età del bronzo, i nordeuropei erano più evoluti di quanto ci si aspettasse. E la seconda è che, già 3.600 anni fa, gli esseri umani - da Babilonia alle rive del Reno - erano alle prese con il grande ingannatore: il tempo. La scienza deve ancora trovare la risposta a un mistero ancor più grande del Disco di Nebra: per quale meccanismo biologico il tempo passa lentamente in gioventù - dando la sensazione che la vita sia lunga - e si mette a correre con l’età adulta? In compenso, sappiamo che il corpo umano è pieno di "cronometri" cellulari, regolati chimicamente: sono la dopamina e altre molecole, a far sì che il fluire del tempo paia interminabile durante un convegno sui tassi d’interesse argentini e che invece voli via, in una notte d’amore. Ma il più spettacolare degli enigmi, rimane quello della freccia del tempo. Ai nostri occhi - giovani o vecchi che siano - il tempo dà sempre la sensazione di un flusso, che va diritto lungo la traiettoria passato-presente-futuro: la quale, non a caso, traccia i confini grammaticali di tutte le lingue del mondo. Peccato che, in fisica, questo tempo unidirezionale non abbia significato. "Passato, presente e futuro sono solo illusioni", scrisse Einstein a un amico. Secondo la Relatività speciale, due eventi che possono apparire simultanei da una visuale, possono non esserlo da un’altra. "La conclusione più immediata - osserva il divulgatore Paul Davies in un dossier di Scientific American dedicato al tema - è che sia il passato che il futuro siano prefissati. Per questo motivo, i fisici concepiscono il tempo nella sua interezza: un ”tempo-rama” analogo a un panorama, con tutti gli eventi passati e futuri osservati insieme". La percezione del tempo è soggettiva, e pure illusoria. Perdipiù, secondo la teoria della gravità quantistica, lo spazio e il tempo non sarebbero continui come ci appaiono, ma verrebbero in pezzi "discreti". Un po’ come la musica che ascoltiamo: è codificata in blocchi di bit, ma la udiamo come una cosa continua. Biologicamente, siamo uguali agli uomini di Nebra. Solo che, dall’età del Bronzo all’età di Internet, si è trasformata la concezione stessa del tempo. Abbiamo la posta elettronica, i messaggi istantanei e la pizza recapitata calda a casa. E, in un’economia che si calcola ormai in gigabyte al secondo, il tempo - più che denaro - è diventato una materia prima. Forse la prima, delle materie prime. Tempo soggettivo, tempo biologico, tempo-rama, tempo a pezzetti, tempo come dimensione. Abbiamo scoperto un sacco di cose, in 3.600 anni. Ma il Disco di Nebra, col Sole e le stelle disegnati dall’oro, ci rammenta - da un tempo lontano - che il tempo è un tesoro. Luca De Biase