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 2006  marzo 25 Sabato calendario

Bartali, Coppi e la borraccia quale verità su una leggenda? La Repubblica 25 marzo 2006. Una foto in bianco e nero, la foto più bella, struggente e famosa del ciclismo

Bartali, Coppi e la borraccia quale verità su una leggenda? La Repubblica 25 marzo 2006. Una foto in bianco e nero, la foto più bella, struggente e famosa del ciclismo. Strada sterrata di montagna. Coppi è sulla destra. Bartali, a ruota di Fausto, sulla sinistra. Coppi ha il braccio destro teso all´indietro, verso Bartali. Porge la sua borraccia d´acqua al grande rivale? O sta per ricevere quella di Gino? Il mistero dura da quasi 54 anni. L´istantanea venne scattata da Carlo Martini dell´agenzia Olympia di Milano (oggi i diritti sono della Omega fotocronache) durante l´infuocato pomeriggio del 4 luglio 1952, al trentanovesimo Tour de France. Si correva la decima tappa Losanna-Alpe d´Huez di 266 chilometri ed era la prima volta che il Tour affrontava questa lunga salita. Vinse Fausto Coppi che conquistò la maglia gialla. Avrebbe poi conquistato il Tour con oltre 28 minuti di vantaggio su Stan Ockers. Quando, il giorno dopo, le pagine sportive dei quotidiani italiani, francesi e belgi pubblicarono quella foto, si scatenò una furibonda polemica che ancora una volta divise in due schiere l´Italia: era stato Bartali o Coppi l´autore del generoso ed altruista gesto? Nemmeno due settimane prima, Coppi aveva minacciato di non partire per il Tour se in squadra si fosse trovato con Bartali. A fatica, in una riunione che si tenne in quel di Recanati, si trovò il compromesso: chi dei due sarebbe andato più forte, avrebbe potuto contare sulla leale collaborazione dell´altro. Forse sta proprio in questo compromesso la ragione del gesto, divenuto simbolo universale di cavalleresca rivalità? Bartali e Coppi non furono mai convincenti, tutte le volte che cercarono di raccontare la loro versione del leggendario episodio che continua a far discutere il mondo del ciclismo. E´ anche per questa (voluta?) ambiguità che proprio stasera - complice l´ondata emotiva suscitata dallo sceneggiato «Bartali» in onda su Raiuno - saranno Andrea Bartali e Faustino Coppi, i figli dei due campioni, a svelare il segreto della borraccia. Almeno così è promesso. Lo faranno nel modo più spettacolare possibile. Mettendosi in sella. Rievocando quelle mitiche pedalate su due biciclette d´autore: una solida Legnano 1948 con cambio manuale a bacchetta che appartenne a Gino e una elegante Bianchi celeste 1954 di Fausto. Peccato non sia stato possibile maggiore scrupolo storico, utilizzando le stesse bici immortalate da Carlo Martini o, almeno, modelli analoghi. Il tutto avverrà in occasione del Premio Castello di Compiano che si trova in provincia di Parma: ma saranno capaci i due Bartali e Coppi junior di sciogliere i dubbi e di mettere fine alla diatriba? E poi: si tratta di curiosità o di dilemma? Forse sarebbe meglio non sapere la verità, del resto c´è chi dubita fortemente che quella di stasera al Castello di Compiano possa essere «la verità sulla borraccia»: è bello immaginare che lo scambio di borraccia possa essere stato di Gino e/o Fausto. Perché questo è il messaggio che tutti hanno letto guardando i due corridori ed intuendone la fatica, la sete, l´orgoglio. Coppi non si volta verso Bartali. Lo sguardo di Gino è rivolto alla borraccia, non a Fausto che lo precede d´un telaio. In tutti questi anni ci sono state testimonianze discordi. Né Bartali né Coppi rivelarono come andarono effettivamente le cose. Bartali cominciò a parlarne dopo la morte di Fausto. Alfredo Martini ricorda che Bartali gli aveva confidato: «La borraccia gliel´avevo data io, lui non mi dava mai nulla». Gino non chiamava mai Fausto per nome. Di Coppi diceva: «Quello lì, quell´altro». Un altro che non ebbe dubbi fu Tarcisio Vergani, il massaggiatore di Bartali: «Fu lui a passarla», diceva in tempi non sospetti, e per avvalorare la sua ipotesi invitava gli scettici e i "coppiani" ad osservare meglio la foto: «Vedete, Bartali ha due borracce: una sotto il manubrio, l´altra sulla canna, sotto il cambio; mentre Coppi ne ha una sola, nella mano sinistra. Il portaborraccia della canna è vuoto. Nessun corridore conservava le borracce vuote: allora, che senso aveva per Coppi dare a Bartali una terza borraccia?». I "bartaliani" aggiungevano, a sostegno di questa versione: «Guardate il volto di Coppi: è lui che ha bisogno di rinfrescarsi: probabilmente la borraccia che ancora stringe nella mano sinistra era vuota». Infine, c´è il mistero bis: quel gesto non fu unico. Bartali e Coppi si sarebbero scambiati nella stessa tappa due volte la borraccia, per pareggiare i conti e non recriminare mai sulla reciproca generosità. Ma nessuno, nemmeno Martini - il fotografo - seppe (o volle) rammentare quale dei due passaggi fu oggetto della foto. Tanto, cosa cambiava? Leonardo Coen