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 2006  aprile 01 Sabato calendario

MongJoon Chung

• Nato nell’ottobre 1952. «Il signor Hyundai [...] E ’ il presidente della federcalcio coreana e del comitato organizzatore dei mondiali 2002; è il vicepresidente della Fifa e mira a diventare il presidente della Corea del Sud, e del Nord, tanto ha 50 anni e può fare in tempo per l’unificazione; magari ha anche in mente di fondare un movimento ”Forza Corea” [...] Molte lauree, tra vere e honoris causa, giacché al signor Hyundai un onore non lo nega nessuno, nemmeno la regina d’Inghilterra, nemmeno il presidente d’America [...] Il signor Hyundai, se il nome vi dice solo macchina vi sbagliate di grosso, giacché è anche elettronica e petrolio, commercio per mare e costruzioni; è anche scuole e ospedali per i dipendenti, e una intera città, Uslan, che è tutta Hyundai. Ha fatto tutto papà, che nacque nella Corea del Nord quand’era tutt’una e a 16 anni fuggì a Seul approfittando della vendita di una mucca di suo padre. Lavorò, il padre, per un negoziante di riso e alla fine il negozio era suo; arrivarono i giapponesi e glielo tolsero, e lui si fece camionista: si comprò il camion, il garage, l’officina e cominciò la Hyundai. Questo suo figlio ha l’aria di volersi comprare la Corea [...] deputato indipendente adesso, forse fonderà un partito o entrerà in uno bello che fatto. Il signor Hyundai vuole la Corea unita [...] Al nord c’è andato con tutti i suoi fratelli (erano otto, e non c’erano più il maggiore morto in un incidente d’auto, né il quarto, morto suicida, e due non si parlavano tra di loro per questioni di poltrone e di won, Dinasty e Dallas in salsa d’aglio) al seguito di papà nel ’98. Papà Hyundai fu il primo coreano del sud ad andare a nord senza scorta; lo fecero entrare, giacché andava nella città natale di Asan e giacché la scorta era fatta di 500 vitelli: restituisco quella mucca che ho portato via 60 anni fa, disse il signor Hyundai. Chung Mong-joon rincorre papà: il padre portò le Olimpiadi a Seul ’88, battendo la giapponese Nagoya, lui ha portato i mondiali di calcio, catalizzando l’opposizione ad Havelange e Blatter. [...] Ha un grande nemico, nello sport e in Corea, Kim, cioè il signor Samsung, anche lui grande dirigente sportivo, nel senso dell’importanza. Ne aveva un altro alle ultime elezioni Fifa: Blatter, il colonnello che proprio il signor Hyundai ha accusato di malversazione. Gli fece un discorso di benvenuto di attacco frontale: ora passeggiano insieme fischiettando, o facendo fischiettare gli arbitri» (Piero Mei, ”Il Messaggero” 20/6/2002).