L’Espresso 30/03/2006, Michele Serra, 30 marzo 2006
Allegria, arriva Macbeth-Silvio! L’Espresso 30 marzo 2006. L’ormai storico intervento di Berlusconi davanti ai confindustriali avrà un remake, come l’"Esorcista"? Forse sì, anche se gli sceneggiatori del premier dubitano di poter ripetere la magia di quelle urla strozzate, di quello sguardo allucinato e specialmente la sequenza nella quale Berlusconi roteava la testa scandendo profezie in aramaico, mentre una pioggia di rane e fanghiglia si abbatteva sui convegnisti terrorizzati
Allegria, arriva Macbeth-Silvio! L’Espresso 30 marzo 2006. L’ormai storico intervento di Berlusconi davanti ai confindustriali avrà un remake, come l’"Esorcista"? Forse sì, anche se gli sceneggiatori del premier dubitano di poter ripetere la magia di quelle urla strozzate, di quello sguardo allucinato e specialmente la sequenza nella quale Berlusconi roteava la testa scandendo profezie in aramaico, mentre una pioggia di rane e fanghiglia si abbatteva sui convegnisti terrorizzati. In ogni modo, lo staff del premier concorda su un punto: la tattica delirante non è solo spiazzante, è anche vincente. Incute timore nelle menti più fragili, e sta attirando sul presidente del Consiglio l’inaspettato favore degli ex sessantottini, nostalgici di Basaglia e sempre disposti a parteggiare per i soggetti marginali. Senza contare la tradizionale simpatia che suscita nei ceti popolari la figura del matto delle barzellette. Ecco le prossime tappe della campagna elettorale di Berlusconi, fondata sul potente e oscuro fascino della pazzia. Faccia a faccia. Nei faccia a faccia Berlusconi intende rispettare scrupolosamente i tempi del dibattito, al quale però si presenterà a cavallo. Il cavallo, secondo le regole, non dovrà essere inquadrato mentre parla Prodi, ma quando è il turno di Berlusconi potrà anche impennarsi, nitrire e accennare brevi sgambate nello studio. Arrivo e partenza del premier saranno accompagnati da musiche di Wagner da lui stesso eseguite con la bocca, e accompagnandosi con una mano sotto l’ascella per riprodurre il suono del bombardino. Economia. Per smentire il clima iettatorio e lagnoso alimentato dalla sinistra, il premier adotterà una strategia molto diretta: si presenterà senza preavviso, per non rovinare la sorpresa, presso alcune famiglie italiane, aprendo il frigorifero e magnificandone la qualità e la quantità del contenuto. Per essere più convincente, divorerà sul posto tutto quello riuscirà a reperire, sottolineando con schiocchi delle dita ed esclamazioni soddisfatte lo stato di evidente benessere nel quale versa il Paese. Durante un’incursione di prova in un caseggiato popolare di Rozzano, dopo avere vuotato il frigorifero, compresi un barattolo di senape e dieci seppie crude, il premier ha inghiottito, tra le risate e gli applausi dei presenti, anche i detersivi, giudicandoli ottimi e suggerendo alle massaie alcune ricette tradizionali. Per la gioia dei bambini, ha anche fatto le bolle di sapone con la bocca. Liegi-Bastogne-Liegi. Il premier vi prenderà parte, mentre ha deciso di disertare la Roubaix e il Giro delle Fiandre, a causa di precedenti impegni. Cercherà di evitare la volata, per non esporsi alle scorrettezze dei velocisti dell’Europa dell’Est, e dunque tenterà la fuga fin dai primi chilometri, che percorrerà in motocicletta a folle velocità, vestito come Louis De Funès nella "Grande Fuga". Convention. La classica performance del comizio solitario camminando su e giù per un palco gigantesco ha fatto il suo tempo, e soprattutto, nelle riprese filmate, Berlusconi si è accorto che in una scenografia così imponente sembra un nano fuggito dal circo. Ecco dunque un nuovo tipo di convention, più intima, meno dispersiva. Il premier, chiuso in una stanza piccolissima, riceve uno a uno i convegnisti, per pochi secondi ciascuno, urlandogli nelle orecchie con un megafono una frase di incoraggiamento, fino a che l’adepto cade in trance perdendo sangue dai timpani. Look. Basta con gli abiti di Caraceni, troppo formali. D’ora in poi solo look brillanti e spiritosi, in tono con la verve del premier: tailleur, divise da pompiere o da guardaboschi, tute da palombaro, completino da basket, e per gli appuntamenti pubblici più importanti gli abiti di scena originali di Lawrence Olivier nel "Macbeth". Riassunto. Il Berlusconi che concluderà alla grande la campagna elettorale sarà un uomo a cavallo o in motocicletta, vestito come "Macbeth", che grida in un megafono, partecipa alle classiche del ciclismo e svaligia i frigoriferi. Michele Serra