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 2002  gennaio 12 Sabato calendario

A Tokyo fa furore Panzetta San, il Pippo Baudo di Fuorigrotta, Io Donna 12 gennaio 2002 Quando lo incontrano, i giapponesi fanno di tutto per strappargli un autografo

A Tokyo fa furore Panzetta San, il Pippo Baudo di Fuorigrotta, Io Donna 12 gennaio 2002 Quando lo incontrano, i giapponesi fanno di tutto per strappargli un autografo. Milioni di telespettatori del Sol Levante si divertono ad ascoltarlo in tivù. Girolamo Panzetta, 39 anni di straripante simpatia partenopea, è diventato una star del piccolo schermo: Giro-San lo chiamano i suoi fan con gli occhi a mandorla (’Giro” in giapponese significa ”secondo figlio”). Lui è una sorta di incrocio tra Fiorello, Bonolis e Pippo Baudo in versione nipponica, ma rigorosamente ”made in Napoli”. Scrive best seller. Conduce rubriche sportive, gastronomiche e di moda. il testimonial di multinazionali come McDonald’s e Suzuki. Ed è il conteso superospite in tutte le trasmissioni che contano, come quelle di Nhk, potentissimo canale nazionale. Panzetta è diventato così famoso in Giappone che un grande mensile di moda maschile gli ha fatto firmare un contratto grazie al quale, per un intero anno, apparirà ogni mese in copertina. Ma come ha fatto un perfetto sconosciuto partenopeo a diventare un personaggio famosissimo così lontano da casa? La storia di Girolamo inizia dodici anni fa, con un viaggio aereo che fa la sua fortuna, anche sentimentale. Una lunga esperienza professionale nella ricostruzione post terremoto in Campania e nel Molise, era il biglietto da visita che, alla ricerca di un lavoro, era andato a presentare in Giappone. Ma durante il volo di ritorno il destino compie il suo corso. Nelle sembianze di una novella fata dagli occhi a mandorla: Kikuko, giovane studentessa giapponese diretta a Napoli per studiare ceramiche e porcellane di Capodimonte. «Era seduta accanto a me. Le ho rotto le scatole per dodici ore di volo. La sua sensualità, tipica delle donne orientali che ti toccano soltanto con lo sguardo, mi aveva rapito subito. Prima che arrivasse in albergo, grazie alla complicità del portiere, le ho fatto trovare 50 rose rosse in camera. Dopo il matrimonio ho letto il suo diario. C’era scritto: ”Oggi ho conosciuto un pappagallo rompiscatole”». Panzetta si trasferisce a Tokyo, impara il giapponese, si laurea in Economia e commercio. «Non è stato semplice: per tre anni ho studiato il giapponese per i missionari, assieme a suore e preti. E, lavorando sodo, i risultati sono arrivati». Ma la chiave del successo non è un titolo di studio. Un giorno Panzetta accompagna un amico a un provino per un programma della Nhk, il regista, anziché scegliere l’amico, simpatizza con il napoletano di Fuorigrotta e decide di affidargli una trasmissione. «Credo che mi abbiano scelto perché ha giocato un ruolo importante la mia comunicativa, la gioia di vivere e naturalmente una buona dose di contagiosa allegria che i giapponesi apprezzano molto. Ma è servita pure la mia esperienza nelle campagne molisane, a Vastogirardi. Lì ho imparato a far nascere i vitelli, a uccidere il maiale, a tagliare la legna. Tutte cose che sono tornate utili quando ho cominciato una travolgente carriera di presentatore e opinion leader. I giapponesi apprezzano molto cucina, moda e calciatori italiani. E lui svela i segreti delle ricette delle mamme italiane, preparando in diretta tutte le pietanze, tra un racconto su Roberto Baggio, amatissimo in Giappone, e uno su Nakata, che gioca nel Parma. Si inventa un piccolo tormentone che diventa celebre. «Quando fornisco la ricetta di un piatto davvero buono, aggiungo una parola italiana che ormai i giapponesi conoscono a memoria: ottimo. entrata nell’immaginario dei telespettatori tanto che ho titolato il mio sito: ottimogirolamo.com». Insomma Panzetta le ha studiate proprio tutte per entrare nel cuore dei giapponesi. «Confesso che ho cercato di diventare il Luciano De Crescenzo del Sol Levante, divulgando storia, cultura e tradizioni gastronomiche italiane, con semplicità e immediatezza». Panzetta in tivù è davvero un fulmine: conduce trasmissioni dappertutto. Due, su tradizioni e viaggi, in onda su Nhk; tre sul calcio trasmesse da Fuji Tv (serie A italiana, giapponese e campionato del mondo) e uno di moda su Nagoya Tv. Tutti programmi settimanali che, per stile, ricordano ”Le iene” e ”Novantesimo minuto”. Anche nel mondo editoriale il suo successo viaggia a ritmi frenetici: ha pubblicato tantissimi libri. Su tutti spicca Il paradiso degli italiani, best seller da 400 mila copie vendute in un baleno. Altre opere hanno per tema la gastronomia. «Mi aiuta molto mia moglie Kikuko, che amo chiamare Kikko. Ma la vera difficoltà non è pubblicare libri interessanti: è adeguarsi allo stile della vita giapponese». E se dall’Italia arrivasse qualche bella proposta? Magari per condurre un talk show o un programma sportivo? «Sarei contento. Mi sento cittadino del mondo, sempre pronto a partire. Però ho un grosso difetto: arrivo in ritardo agli appuntamenti». Ma non a quelli con il successo. Michele Avitabile