30 marzo 2006
Estinzione!, «Un incremento della mortalità umana non risolverebbe il problema della sovrappopolazione [
Estinzione!, «Un incremento della mortalità umana non risolverebbe il problema della sovrappopolazione [...] Pentti Linkola (ecologista radicale ndr), di Saaksmaki, Finlandia, sostiene, sul ”Wall Street Journal” (20 maggio ’94) che un nuovo conflitto mondiale ”sarebbe un evento felice per il pianeta... se per innescarlo esistesse un bottone da premere, mi sacrificherei senza esitare, pur di provocare la morte di qualche milione di umani” . Linkola non specifica con quanti milioni vorrebbe giocare ai lemming; bisogna però considerare che 80 milioni circa arresterebbero la nostra crescita solamente per uno anno. Non soltanto quest’eventualità non libererebbe Gaia (la Terra, ndr), ma creerebbe il problema di trovare una sistemazione per tutti questi cadaveri. Evviva! Perfino Garrett Hardin (docente di scienze biologiche e ambientali all’Università di California-Santa Barbara, autore di The Tragedy of the Commons, in cui afferma che quando ci si trova di fronte ad un regime di libero accesso, non limitato da una chiara definizione dei diritti di proprietà, le risorse sono esposte al degrado e al sovrasfruttamento ndr) che sostiene che sfamare le popolazioni affamate porta come unico risultato la creazione di nuove bocche da sfamare, è contrario alla filosofia dura e pura di Linkola: ”Per noi esistono ancora molte possibilità da sperimentare prima di assumere un approccio così violento”, avverte» (www.estinzioneumana.it).