L’Espresso, 07/02/2002, 7 febbraio 2002
Il fumo e Giuliano Ferrara, L’Espresso, 7 febbraio 2002 G1iuliano Ferrara, direttore del ”Foglio”, 50 anni, un irriducibile del fumo
Il fumo e Giuliano Ferrara, L’Espresso, 7 febbraio 2002 G1iuliano Ferrara, direttore del ”Foglio”, 50 anni, un irriducibile del fumo. Citato in buona compagnia (Hemingway, Che Guevara, Churchill e Orson Welles tra gli altri) come socio onorario dall’Havana Cigar Club, anche se lui fuma solo bionde e toscani, come Bertinotti e Lippi. «Sono fumatore e obeso. Registro con amarezza che queste due caratteristiche fanno di me un diverso e un malato agli occhi di tutta l’orda di benpensanti e salutisti che sta terrorizzando il pianeta». I suoi sigari televisivi molto estroversi sono il modello della sfrontatezza del fumatore. Bersaglio di denunce e di esposti alla magistratura. «Ho smesso di fumare in tv. Mi hanno talmente rotto le palle che ho dovuto farlo. In quanto al fumo passivo, la considero una delle più ignobili mistificazioni. Frodi statistiche di una scienza spazzatura che mira a creare un ambiente ostile a noi fumatori. Una vera e propria campagna di terrore. Ne ho incontrati nella mia vita di scienziati disponibili a dire qualsiasi cosa. Ma devono fare i conti con me, loro e tutti quelli che pretendono di stabilire che cosa fare del mio corpo». I fumatori sono 14 milioni, 15 quelli passivi. Siamo allo scontro frontale? «Solo se prevale il fondamentalismo. Tutt’altro discorso è quello delle buone norme di cortesia nei confronti di chi non fuma. In questo caso nulla da eccepire. Se ci saranno delle limitazioni, ne terrò conto».