Corriere della Sera 11/03/2006, pag.33 Sergio Romano, 11 marzo 2006
La difesa di Checkers. Corriere della Sera 11 marzo 2006. Caro Romano, non ho assistito alla autodifesa televisiva di Richard Nixon del 1952, ma 8 anni dopo, quando approdai in California, lo «show» era ancora ricordato negli ambienti «liberal» con un misto di ammirazione, rabbia e disprezzo, non dissimile dalla reazione, che ricorda gli analoghi sentimenti, che esprime oggi la sinistra italiana nei riguardi della abilità mediatica di Berlusconi
La difesa di Checkers. Corriere della Sera 11 marzo 2006. Caro Romano, non ho assistito alla autodifesa televisiva di Richard Nixon del 1952, ma 8 anni dopo, quando approdai in California, lo «show» era ancora ricordato negli ambienti «liberal» con un misto di ammirazione, rabbia e disprezzo, non dissimile dalla reazione, che ricorda gli analoghi sentimenti, che esprime oggi la sinistra italiana nei riguardi della abilità mediatica di Berlusconi. A quel che mi fu detto allora, un protagonista importante dello «show» televisivo fu il cagnolino (Checkers, mi pare) che Nixon indicò come l’ unico regalo personale ricevuto dai suoi sostenitori, un regalo dal quale non si sarebbe mai separato, per ragioni affettive. Ricorda anche lei il ruolo di Checkers? Alessandro Figà Talamanca, Roma Nel suo discorso televisivo Nixon «confessò» di avere ricevuto in dono, durante la campagna elettorale, un cocker spaniel a cui fu dato il nome di Checkers. Era piaciuto moltissimo a sua figlia e i genitori avevano deciso di accettare il dono. Nixon ripeté così in forma diversa un famoso discorso del presidente Roosevelt, affezionato proprietario di uno scotch terrier chiamato Fala. «I repubblicani - disse Roosevelt - hanno attaccato me, la mia famiglia, il mio cane. A me e alla mia famiglia non importa nulla. A Fala invece la cosa dà fastidio». L’ America andò in visibilio. Nixon, probabilmente, ricordò quell’ episodio e lo imitò con altrettanto successo. Sergio Romano