Corriere della Sera 18/03/2006, pag.23 Giovanni Caprara, 18 marzo 2006
«L’immagine dell’universo un attimo dopo il Big Bang». Corriere della Sera 18 marzo 2006. Un viaggio così lontano nel tempo e nello spazio non era mai riuscito agli astronomi
«L’immagine dell’universo un attimo dopo il Big Bang». Corriere della Sera 18 marzo 2006. Un viaggio così lontano nel tempo e nello spazio non era mai riuscito agli astronomi. Ma ora mettendo insieme tre anni di osservazioni compiute con il satellite Wilkinson della Nasa hanno visto e ricostruito com’ era l’ universo-bambino addirittura meno di un secondo dopo il Big Bang, il grande scoppio dal quale tutto ha avuto origine. In quell’ attimo, il tempo di un battito di ciglia, avvennero cose che segnarono il destino del cosmo, la futura nascita di galassie, stelle e pianeti. LE PRIME TRACCE - L’ immagine delle preziose tracce originarie della lunga storia di cui anche noi siamo protagonisti, adesso le abbiamo davanti agli occhi per la prima volta. La fotografia ci porta indietro di 13,7 miliardi di anni, quando l’ universo era una mappa di radiazioni più o meno intense, un fiume impetuoso di onde elettromagnetiche molto piccole (microonde) e distribuite in modo diverso a seconda delle varie zone dello spazio. Gli astronomi la chiamano «radiazione fossile» perché come un reperto fossile, appunto, ci mostra un mondo che non è più. Giusto chiedersi, allora, come sia stato possibile fotografarlo. Quelle onde elettromagnetiche analoghe (anche se più piccole) alla radiazione luminosa del Sole, viaggiando alla velocità della luce hanno impiegato 13,7 miliardi di anni per arrivare fino a noi ed essere raccolte oggi dal satellite. Quindi vediamo nel passato, siamo spettatori delle nostre origini. L’ immagine rivela l’ universo quando compiva 380 mila anni, praticamente lanciava i primi vagiti, e indagando nei flutti della radiazione gli astronomi sono stati capaci di trovare indizi che li hanno portati ancora più in profondità arrivando a un trilionesimo di secondo (millesimo di un miliardesimo di secondo) dopo il Big Bang. I RISULTATI - In questo modo gli scienziati hanno conquistato due risultati. Il primo è la conferma di una teoria ideata nel 1979 da Alan H. Guth del Mit per spiegare che cosa fosse successo nel primo secondo di vita dell’ Universo. La chiamava teoria dell’ inflazione prendendo in prestito il termine dall’ economia dove l’ inflazione fa crescere i prezzi in modo incontrollato: qui, invece, era l’ universo ad ingigantire alimentato da una forza anti-gravità. Guth ipotizzava una rapidissima espansione passando, dopo lo scoppio del Big Bang, da una concentrazione di energia trattenuta in un punto grande come un pisello, secondo la spiegazione dell’ astrofisico britannico Stephen Hawking, ad un universo di grandi dimensioni. Nel frattempo le altissime temperature iniziali scemavano e l’ universo si raffreddava. Che cosa provocasse l’ improvvisa inflazione rimane il grande mistero dell’ astronomia. Gli astronomi e la scienza non sanno ancora offrire una spiegazione. I credenti, naturalmente attribuiscono a Dio l’ atto della creazione. «Venticinque anni fa l’ inflazione era un pensiero ardito e affascinante - dice Gary Hinshaw del centro Goddard della Nasa e uno degli autori delle scoperte - adesso è un rigoroso frutto dell’ osservazione astronomica». LE STELLE - Altrettanto importante è il secondo risultato emerso dall’ analisi della fotografia del satellite Wilkinson . Con essa gli studiosi hanno stabilito che le prime stelle cominciavano a formarsi quando l’ universo compiva 400 milioni di anni. E ciò grazie all’ azione della forza di gravità che iniziava a farsi sentire sulle concentrazioni di atomi dispersi nel vuoto. E quelle macchie calde e fredde rivelate dai sensibilissimi occhi elettronici del robot spaziale americano (cento volte più sensibili rispetto al passato) rappresentano i semi delle future strutture cosmiche che diventeranno stelle e galassie. Con le due scoperte gli scienziati gli astronomi ci hanno regalato un po’ di chiarezza sul mistero delle origini avvicinandoci ad un passo dal momento fatidico. Ci sono però altre due voci che pesano come macigni sulla comprensione dell’ universo e sono l’ esistenza della materia e dell’ energia oscura così battezzate perché se ne ignora del tutto la natura. Ma questa è un’ altra sfida. Giovanni Caprara 13,7 I miliardi di anni trascorsi dal Big Bang, lo «scoppio» da cui tutto ebbe origine 380.000 La foto mostra l’ «universo baby» 380 mila anni dopo il Big Bang 400 I milioni di anni che separano il Big Bang e la nascita delle prime stelle 1979 Data a cui risale la teoria dell’ inflazione che spiega la nascita dell’ universo 74% L’ energia oscura (o forza di antigravità) che formava l’ universo Giovanni Caprara