Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  marzo 20 Lunedì calendario

Anno III - Centodecima settimanaDal 13 al 20 marzo 2006Petrolio Lunedì scorso s’è inaugurata a Teheran la IOB, cioè la Iranian Oil Bourse, vale a dire la Borsa del Petrolio

Anno III - Centodecima settimana
Dal 13 al 20 marzo 2006

Petrolio Lunedì scorso s’è inaugurata a Teheran la IOB, cioè la Iranian Oil Bourse, vale a dire la Borsa del Petrolio. Tratterà i barili non più in dollari, come si fa dal tempo dei tempi, ma in euro. Tra i broker, vi saranno anche i venezuelani. bene sapere che l’Iran è il secondo produttore di petrolio al mondo e che il Venezuela è il terzo; che per comprare petrolio su quel mercato, bisognerà procurarsi euro; che quindi comincerà una vendita mondiale di dollari (con conseguente, ulteriore svalutazione di quella moneta) e un acquisto di euro (con conseguente, ulteriore rivalutazione). Una corrente di pensiero abbastanza autorevole sostiene che l’attacco americano all’Iraq venne provocato dalla decisione di Saddam, resa nota per la prima volta nel 2000, di commerciare il suo petrolio in euro invece che in dollari.

Berlusconi Secondo il giudizio universale Berlusconi ha perso ai punti nel faccia a faccia televisivo con Prodi, martedì 14 marzo: critici di tutte le parti hanno notato che il premier ha sbagliato nello sciorinare una quantità impressionante di numeri, incomprensibili ai più; nel difendere di continuo le cose fatte in passato senza far sapere che cosa intendeva fare per il futuro; nel ripetere ad ogni giro che tutto quello che diceva Prodi era falso, intercalare che da un certo momento in poi è sembrato più un’ossessione che una verità. Soprattutto s’è visto quanto il premier abbia sofferto delle regole imposte al confronto dal suo rivale: tempi contingentati, domande secche, inquadrature sempre fisse, eccetera. Feltri, Ferrara e gli altri giornalisti che gli sono amici gli hanno consigliato per iscritto e a voce di lasciar perdere il catalogo delle benemerenze e l’arida conta dei soldi investiti in questi cinque anni e di puntare invece sulle passioni, sulle speranze, sui sogni e, insomma, sulle emozioni che una parte politica, alla fine, deve pure saper suscitare. L’effetto di questi suggerimenti s’è visto sabato scorso a Vicenza, dove erano riuniti gli uomini della Confindustria (il sindacato dei padroni) per discutere di concorrenza. Il giorno prima, venerdì, era venuto Prodi, che aveva suscitato molti consensi ribadendo che avrebbe tagliato di cinque punti il costo del lavoro e sostenendo che condivideva in toto analisi e richieste della Confindustria. Il giorno dopo, sabato, l’assemblea aveva praticamente rinunciato ad incontrare Berlusconi, dato che questi s’era dichiarato affetto da una dolorosa lombosciatalgìa. Senonché, poco prima dell’ora di pranzo, eccolo arrivare, un poco zoppicante, ma sorridente. Sale sul palco, ascolta la prima domanda, poi la seconda, va fuori tempo nella risposta e quando il moderatore (il direttore del Sole-24 Ore, Ferruccio De Bortoli) lo richiama al rispetto dei tre minuti previsti, sbotta che quel che ha da dire il capo del governo è certo più importante dei tre minuti e, sullo slancio, attacca i quotidiani, tutti schierati con Prodi, si fa beffe del suo avversario che si dice d’accordo al 100 per cento sia con la Cgil che con la Confindustria, cosa che non può essere evidentemente possibile, dice che se un imprenditore si schiera con la sinistra - tipo Della Valle - o s’è bevuto il cervello o ha scheletri nell’armadio e cerca protezione tra i futuri vincitori che sono anche quelli che manovrano i magistrati e, insomma, dopo questo profluvio esce tra un uragano di applausi entusiasti di tutta la sala, escluse le prime due file dove il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, si rifiuta di commentare e il suo vicepresidente, Andrea Pininfarina, dice che il capo del governo è in stato confusionale, cioè fuori di testa. Però Della Valle, che ha gridato ”Vergognati!” durante lo show e a cui De Bortoli voileva dare la parola, non ha potuto parlare, sommerso dai fischi della platea di industriali.

Tradimenti Del resto Berlusconi deve vincere non una sola competizione, ma due: ha contro lo schieramento di centro-sinistra e ha contro anche i suoi alleati di centro-destra, che, soprattutto dopo il faccia a faccia con Prodi andato male, hanno preso le distanze da lui. Casini (riferendosi all’abbandono della trasmissione con Lucia Annunziata): ”Questo non è il momento di gettare la spugna, questo è il momento di combattere”. Fini: ”Berlusconi sbaglia a dire che tutto va bene. Lui non è il monarca”. Maroni: ”Se la Casa delle Libertà perderà le elezioni, la Lega si considererà sciolta da ogni impegno e avrà le mani libere”. Oltre tutto Calderoli è andato a Mixer e ha detto a Mentana che la legge elettorale, da lui stesso scritto, ”è una porcata fatta apposta per mettere in difficoltà gli avversari”.

Previsioni Sabato 11 marzo i bookmaker inglesi davano Prodi premier a 1,3 (71% di probabilità) e Berlusconi a 3,7 (27%). La vincita di un soggetto diverso veniva pagata a 20. Secondo gli studi più recenti, l’errore medio dei sondaggi prima delle elezioni presidenziali è del 2%. Quello dei siti di scommesse dell’1,3.

Suicidio Cosimo Cirfeta, il detenuto che sosteneva di aver assistito alla riunione in cui un gruppo di collaboratori di giustizia costruiva le false testimonianze per incastrare Dell’Utri, si è suicidato in carcere. Il suo avvocato Alfredo Biondi dice che la sua testimonianza a favore di Dell’Utri, rimbeccata dalle querele dei presunti pentiti, gli sono costate continui trasferimenti da un carcere all’altro e l’impossibilità di assistere, e persino accompagnare alla tomba, il figlio morto di Aids.

Francia. In Francia 250 mila persone hanno sfilato giovedì 16 a Parigi, Marsiglia, Bordeaux e Lione, e un altro milione, di cui 300 mila a Parigi, ha manifestato sabato 18 per protestare contro la legge che consente agli imprenditori di licenziare senza motivazione i giovani con meno di 26 anni che siano stati assunti con contratti a termine di 24 mesi (il cosiddetto CPE, Contratto di primo impiego). Il primo ministro de Villepin aveva varato la legge per aiutare i figli degli immigrati delle periferie, cittadini francesi a pieno titolo ma discriminati, che qualche settimana fa avevano richiamato l’attenzione del mondo con molte notti consecutive di violenze. Il 23% di questi poveretti è disoccupato. Ma i giovani delle università non sono assolutamente disposti ad accettare lavori precari e chiedono che sia loro garantita la stessa stabilità e sicurezza del posto a vita di cui hanno goduto i genitori. Un sondaggio di ”Le Parisien” mostra che il 68% dei francesi è effettivamente contrario al CPE. Nella manifestazione di giovedì ci sono stati parecchi incidenti e, nel quartiere latino di Parigi, la polizia ha fermato 210 persone. Sabato tutto è andato abbastanza pacificamente di giorno, ma nella notte ci sono stati nuovi scontri provocati soprattutto dal tentativo di un gruppo di casseurs (’rompitori”) di occupare la Sorbona. La polizia li ha tenuti a bada con i lacrimogeni. Bilancio: 160 arresti, 52 feriti. Lunedì i sindacati hanno fatto sapere che o la legge sarà ritirata o ci sarà uno sciopero generale. Alla periferia di Parigi sono ricominciati i vandalismi e gli incendi di auto.

Germania I tedeschi, al tasso di natalità attuale, dovrebbero sparire nel 2300. L’anno scorso sono nati 676 mila bambini, la cifra più bassa dal 1945 a oggi, meno 4% rispetto al 2004. Nella graduatoria europea dei nati ogni mille abitanti sono adesso all’ultimo posto, peggio anche dell’Italia: 8,5 contro i nostri 9,7. La Francia sta a 12,7, l’Irlanda a 15,2. Però Ursula von der Leyen, ministro della Famiglia tedesco, ha sette figli.

Iraq Il quarto anno dall’attacco americano all’Iraq è stato ricordato da manifestazioni in tutto il mondo. A Roma, sabato 18, almeno centomila persone hanno percorso il centro della città, senza che si verificassero incidenti. Bush ha detto in un discorso alla nazione: ”Non lasceremo l’Iraq ai terroristi che vogliono di nuovo attaccarci”. L’ex premier Allawi sostiene che nel Paese è in atto una guerra civile strisciante: ”Ci sono 50 morti al giorno. Se questa non è guerra civile, che cos’è la guerra civile?”.

Piccola Russia Rielezione plebiscitaria del presidente Lukashenko in Bielorussia, l’unico paese di quell’area che ha conservato la vecchia struttura sovietica, al punto che esiste ancora il Kgb. La radio aveva chiaramente detto che appoggi all’opposizione avrebbero provocato un bagno di sangue. Lukashenko ha vinto con l’80 per cento dei voti.

Velocità L’amministratore delegato di Telecom Italia, Riccardo Ruggiero, 46 anni il prossimo 26 agosto, avendo percorso a 311 all’ora un tratto della A 26 Voltri-Sempione, direzione Genova, è stato fermato dalla Polizia stradale di Romagnano Sesia e multato di 357 euro. Dalla patente, che gli sarà sospesa per almeno due mesi, gli sono stati tolti 10 punti. Ruggiero si è giustificato con la frase: "Stavo provando la macchina". La macchina, una Porsche Carrera, risultava in effetti nuova di zecca. Il record precedente in autostrada era stato raggiunto da un motociclista che tra Gattico e Borgomanero aveva toccato i 270. Gli esperti confermano, però, che la migliore pista in autostrada è proprio il rettilineo tra Gattico e Carpignano Sesia dove è stato fermato Ruggiero. La più veloce auto esistente, tra quelle omologate per circolare su strada, è la Bugatti Veyron, 8 litri di cilindrata con 4 turbo e 1001 cavalli di potenza. Può toccare i 407 orari. Accelerazione 0-100 in due secondi e mezzo, costo un milione e 200 mila euro.

Monaca In Francia la "donna più amata, più seducente e più rappresentativa del momento" è, secondo un’indagine del settimanale Elle, Marie-Madeleine Cinquin, 97 anni, monaca col nome di Suor Emmanuelle. A una vita da missionaria al Cairo, a Istanbul, nel Sudan, nelle Filippine, ha fatto seguire un ritiro in meditazione a Fréjus, nel sud della Francia. I francesi la conoscono perché sta spesso in tv, registra canzoni i cui introiti vanno in beneficienza e ha ricevuto anche la Legion d’Onore. Seconda è arrivata la nana Mimy Mathy, attrice comica molto popolare. Sophie Marceau è solo terza.

Anno III -