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 2006  marzo 25 Sabato calendario

MUTTI

MUTTI Enrico Loano 18 novembre 1962. Attore. «Solo bello non basta, almeno non basta ad Enrico Mutti [...] sex symbol del firmamento televisivo nostrano, arrivato al successo grazie al ruolo dell’intraprendente avvocato interpretato, al fianco di Vittoria Belvedere, nella serie Lui e lei. Occhi verdi, modi cortesi [...] ”[...] non mi piace per niente essere considerato un sex symbol, un maschio da copertina, se mai sono un ’bello ruspante’, uno che è rimasto con i piedi ben piantati per terra [...] dieci anni di gavetta e due anni di scuola di recitazione presso il Centro Teatro Attivo di Milano. Anni in cui ho fatto di tutto dal presentatore di programmi televisivi, all’attore di soap opera. Il successo per me è arrivato un po’ tardi, forse, ma è arrivato. Come mi ha sempre detto il mio amico Gianfranco Funari, è inutile scalmanarsi, vendersi e rivendersi per cercare di arrivare. [...]”. E fu proprio Gianfranco Funari a lanciare Mutti in televisione insiema a Giorgio Mastrota: era il 1989, il programma andava in onda su RaiDue, si chiamava Mezzogiorno è... ”Gianfranco è, forse, l’unica persona a cui devo dire grazie [...] lui mi ha letteralmente buttato nell’arena televisiva, ’o nuoti o affoghi’ mi disse, e io incominciai a nuotare e mi piacque molto, molto di più del lavoro che avevo fatto fino ad allora, cioè quello dell’accompagnatore turistico e dell’interprete”. [...]» (Sabina Pochetti, ”Il Venerdì” 8/1/1999) • «Il successo è arrivato tardi ma ora [...] piace alle ragazzine, piace alle signore, piace ai produttori della Rai e di Canale 5 che continuano a volerlo nelle loro fiction. Ma lui ha un sogno: andare in America [...] Per un po’ in America c’è pure stato, quando ha girato a Los Angeles 13 puntate di Santa Barbara, dove interpreta il ruolo di un prete italiano. Ma poi tutto è finito lì [...] ”Da ragazzo non è che ci pensassi a fare l’attore. Sì, poteva essere, ma mi sembrava qualcosa di molto remoto, così distante dal mio ambiente. [...] Avevo pure studiato le lingue, ero diventato interprete e traduttore e mi ero anche messo a lavorare per un’azienda americana. [...] E poi un’amica mi presentò a Gianfranco Funari che mi prese per il cast di Mezzogiorno di Fuoco. Fu lui che mi diede l’opportunità di arrivare in televisione [...] Papà Pino avrebbe voluto che lavorassi nella nostra azienda di famiglia. Loro gestiscono un villaggio turistico e c’è sempre tanto lavoro [...] Dopo l’esperienza di Forum con Rita dalla Chiesa, ho capito che fare la tv così non mi piaceva e che avrei dovuto indirizzarmi altrove. E così ho cominciato a studiare seriamente recitazione, prima a Milano e poi negli Stati Uniti presso la Ucla, dove ho fatto degli stage tetrali”. [...]» (Flora Lepore, ”Chi” 25/4/2001).