Enrico Franceschini, la Repubblica 21/3/2006, pagina 35., 21 marzo 2006
Sono scesi in strada a protestare i sarti della via londinese Savile Row. Motivo: gli affitti sempre più cari rischiano di distruggere un altro simbolo della vecchia Inghilterra
Sono scesi in strada a protestare i sarti della via londinese Savile Row. Motivo: gli affitti sempre più cari rischiano di distruggere un altro simbolo della vecchia Inghilterra. Sulla via, infatti, sorgono le pregiate sartorie artigianali che da secoli vestono i gentiluomini confezionando lussuosi white ties (frac), black ties (smoking), morning suites (tight), giacche, gilet, pantaloni, completi di gessato per l’ufficio, di tweed per il tempo libero, di velluto per il weekend in campagna. Nel 2005 circa mezza dozzina di botteghe sono state chiuse e adesso i sarti chiedono alle autorità di riconoscere a Savile Row e alla loro professione lo status di «Monumento nazionale», che impedirebbe ai proprietari di sfrattarli. La prima sartoria che vi aprì fu nel 1806 quella di James Pool.