Cesare Cases Corriere della Sera, 14/02/2002, 14 febbraio 2002
Cechov e l’omicidio, Corriere della Sera, giovedì 14 febbraio 2002 Ecco un brano dedica to al "giallo" di Cechov e tratto della lezione che Cesare Cases pronuncerà in marzo in occasione della laurea ad honorem che gli verrà conferita dall’Università di Bari
Cechov e l’omicidio, Corriere della Sera, giovedì 14 febbraio 2002 Ecco un brano dedica to al "giallo" di Cechov e tratto della lezione che Cesare Cases pronuncerà in marzo in occasione della laurea ad honorem che gli verrà conferita dall’Università di Bari. In Dramma di caccia di Anton Cechov l’assassino è lo stesso narratore (come in Dalle nove alle dieci di Agatha Christie). Gli ingredienti del giallo ci sono tutti, ma come cancellati dall’onda del discorso. La statura dei personaggi è tale da allontanare l’attenzione dalla trama, contrariamente a quanto accade di solito nei gialli. Non c’è dubbio sul fatto che Cechov volesse scrivere un giallo. Si capisce che l’autore, il quale in quel tempo si dibatteva in ristrettezze economiche, volesse emulare il facile successo dei vari Skljarevskij. Ma non ci riuscì. La severità con cui si ostinò a non voler ripubblicare questo romanzo è prova del disagio che lo coglieva all’idea di essersi avventurato in un terreno non suo. Anche la pensata di far coincidere il narratore con l’assassino va intesa come liquidazione del primo canone giallo. Volete l’assassino? Eccovelo: è lo stesso autore del manoscritto. Siamo lontani dalla complicata macchina costruita dalla Christie per ottenere lo stesso risultato. Tutto parla in favore della tesi che Cechov voglia sbarazzarsi del giallo. Il giallo è arte di levare e non di porre, abbisogna di un mondo impoverito in cui gli individui sono ridotti a portatori di denaro e di armi. A suo modo è un mondo ascetico, e il detective può permettersi al massimo la moglie di Maigret e il vitto che costei gli procura. Quando lo vediamo assidersi a una ricca tavola in lieta compagnia, gatta ci cova. Ora il mondo russo di fine Ottocento è troppo corpulento e ricco di passioni per essere favorevole al giallo. Cechov voleva scriverne uno, ma il suo mezzo, la società russa di allora, oppose resistenza. Cesare Cases