Antonello Capone, ཿLa Gazzetta dello Sport 23/2/2006;, 23 febbraio 2006
La vittoria della nazionale ai mondiali di calcio potrebbe rilanciare l’economia italiana. Gli analisti della banca olandese Abn-Amro: «La vittoria nel Mondiale può far decollare come null’altro l’economia di un Paese, soprattutto se si tratta di Italia e Germania, le due realtà più deboli dell’Europa che non possono fare affidamento su mercato del lavoro flessibile, deficit di bilancio accettabile che non sfori i parametri europei»
La vittoria della nazionale ai mondiali di calcio potrebbe rilanciare l’economia italiana. Gli analisti della banca olandese Abn-Amro: «La vittoria nel Mondiale può far decollare come null’altro l’economia di un Paese, soprattutto se si tratta di Italia e Germania, le due realtà più deboli dell’Europa che non possono fare affidamento su mercato del lavoro flessibile, deficit di bilancio accettabile che non sfori i parametri europei». Antonio Marchesi, studioso internazionale di economia dello sport (docente all’università di Torino, ex Deloitte & Touche): «I banchieri olandesi hanno ragione: vincere la Coppa vuol dire offrire al mondo un’immagine positiva a tutto tondo del sistema Paese: il pallone in rete non cambia la realtà, ma questa viene percepita dall’esterno con un senso di ottimismo particolare, che porta a concludere che conviene fare affari con i vincitori. Per esempio, farebbe entrare con più facilità nel grande mercato del futuro, in Cina. Ancora adesso ci ricordano come i fratelli di Paolorossi. La Coppa del 1982 è stata a lungo un fiore all’occhiello, un biglietto da visita che è servito per vendere meglio e di più, per lanciare il made in Italy. Ma oggi il calcio è un fenomeno di ben più larga portata e influenza...». L’euforia porterebbe gli italiani a spendere di più? «Farebbero le vacanze con spirito diverso. Però l’effetto positivo di un Mondiale si ha soprattutto nelle esportazioni».