Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  febbraio 12 Martedì calendario

Quindici versi d’amore incorniciati da ghirlande di fiori (stile carta fiorentina), pubblicati a pagamento domenica 10 sul dorso romano del ”Corriere della Sera”, riquadro in basso a sinistra, accanto alla pubblicità della E

Quindici versi d’amore incorniciati da ghirlande di fiori (stile carta fiorentina), pubblicati a pagamento domenica 10 sul dorso romano del ”Corriere della Sera”, riquadro in basso a sinistra, accanto alla pubblicità della E.m.a.r., ditta che installa ascensori («oltre 60 anni di esperienza. Materiali garantiti 10 anni»). Sono stati composti da Antonio Rossitto, 40 anni, medico messinese trapiantato a Milano, «istintivo», «passionale», «possessivo», in onore della fidanzata Elisabetta, palermitana, residente a Milano, occhi verdi, pelle ”ambrata”, sorriso seducente. La poesia («sei del tramonto più intensa / sei della luna più splendente / sei di tutte le bellezze la più bella», eccetera) fa parte di un libretto che sta scrivendo sulla loro storia d’amore, cominciata quattro anni fa mentre facevano colazione (lei con un’amica, lui con un collega) all’Excelsior di Roma (di qui i versi: ”Sei la donna che a Roma ho incontrato / di cui mi sono perdutamente innamorato / e che da allora ho sempre amato”). Abituato a far sorprese e romanticherie ad ogni occasione buona, l’anno scorso (terzo anniversario) le ha offerto un weekend nella suite presidenziale dell’Excelsior, l’ha portata a cena e, al momento del dessert, sotto il suo piatto d’argento ha fatto trovare il bracciale d’oro che lei nel pomeriggio aveva guardato a lungo e con bramosia in una vetrina del centro. «Adoro stupire la mia donna, farle sentire a modo mio quanto l’amo. Eli dice che dovevo nascere nell’Ottocento». Unica spina della sua imperitura «adorazione»: «La vorrei più espansiva e appassionata. Ogni tanto mi dice che sono noioso».