ONDA TV n.13 dal 25 al 31 marzo 2006, 31 marzo 2006
La sua attività televisiva l’ha portato a lavorare per Mtv, Italia Uno, Rai Educational e Raidue, dove ha sempre firmato come autore i programmi che ha (ben) condotto grazie ad una dialettica fuori dal comune
La sua attività televisiva l’ha portato a lavorare per Mtv, Italia Uno, Rai Educational e Raidue, dove ha sempre firmato come autore i programmi che ha (ben) condotto grazie ad una dialettica fuori dal comune. Ma scorrendo sul suo sito internet si scoprono cose di Andrea Pezzi che i più ignorano. Nel corso degli ultimi anni ha fatto del proprio ingegno una vera e propria industria. è consulente aziendale e (testuale) si affianca «alla guida del Presidente e dell’Amministratore Delegato» seguendoli «nei diversi ambiti della vita aziendale, ivi incluse ovviamente le strategie di comunicazione e la loro implementazione fino all’inserimento all’interno del processo produttivo aziendale». Spiegacelo meglio. «Ho una società, la Ovo, di cui sono presidente e socio di maggioranza. Ci occupiamo di comunicazione; io sono un fautore della creatività e negli ultimi tempi anche i media si sono avvicinati a questa filisofia». E’ molto che sei nel giro? «Già ad ai tempi di Mtv avevo lavorato per Nokia e Nike». Accidenti, ma non ti riposi mai? «Non mi pesa. Lavorare è un modo per conoscerti. Più lavori, più sviluppi, più cresci». E non ti manca il tempo per te? «Tutto quello che faccio è per me stesso. Eppoi io non conosco che me stesso nella vita». Intanto, però, guardando le tue foto ho visto che in questi dieci anni hai perso un pò di capelli. «Sto diventando pian piano calvo. Ma l’aspetto che sto assumendo non mi spiace affatto». E la tua vita? Ti piace? «Decisamente sì. Mangio bene, sto bene e sono sereno». In amore come va? «L’amore è uno di quei progetti strani che devi capire. Non sono per i legami indissolubili. Se mi accorgo che una donna è troppo presa cerco di staccarmi». Non vorresti avere dei figli? «Non lo so, non ci penso... è un gran casino. Eppoi dico una cosa, i figli non sono tuoi. Non riuscirei a vederli speciali. Biologicalmente non è il Dna che fa la differenza, la vera eredità non è genetica ma è intelligenza. Di figli potrei averne infiniti, da quelli che lavorano con me (dice sorridendo, ndr) a quelli cui mi capita di insegnare». Come giudichi l’esperienza del Tornasole? «Molto buona. Cerco di dare spunti che la tv di solito non dà e inseguo la qualità più che il successo del pubblico, anche se devo dire che gli ascolti sono buoni». Quale ospite ti ha pìù divertito e quale più deluso? «Mi è piaciuto moltissimo Battiato. è stato generoso e ha parlato molto. Mi ha anche detto ”io e te siamo compari”. Deluso? Nessuno in particolare, ma la puntata sulla bellezza non mi è piaciuta». Allarghiamo la domanda alle (tante) persone che hai conosciuto in dieci anni di carriera. «Di solito della gente mi stupisco in positivo, ma posso dirti che ho incontrato persone come Bono e David Bowie e che mi hanno deluso: non sono dei geni come pensavo. Recentemente, nel privato, mi ha sorpreso Renzo Rosso. In televisione fa finta di essere fesso, ma per se stesso fa i conti in ben altro modo». Due parole su Morgan. «E’ un buon amico. Abbiamo visioni della vita diverse, ma per il programma l’ho scelto per com’è e non perché non la pensa come me». E due su Giovanni Minoli. «è molto figo. Non ne condivido i pensieri ma adorerei che mi desse consigli professionali per tutta la vita». Un tuo difetto e un tuo pregio. «Ho una qualità che è anche un difetto. Amo molto tutto ciò che sta prima del frutto. Quello che viene dopo è difficile, ma è già meno stimolante».