Varie, 20 marzo 2006
MORETTI
MORETTI Mario Porto San Giorgio (Ascoli Piceno) 16 gennaio 1946. Terrorista. Delle Brigate Rosse. Giunto ai vertici dell’organizzazione dopo la cattura degli altri capi storici. Artefice principale del sequestro Moro. Arrestato a Milano il 4 aprile 1981 • «[...] Il padre è commerciante di bestiame, la madre maestra di musica. Diplomatosi perito industriale, all’inizio del 1968 è a Milano in cerca di lavoro. Ha in tasca due lettere di raccomandazione: una del rettore del Convitto di Fermo, Ottorino Prosperi, per un posto all’Università Cattolica, l’altra della marchesa Anna Casati Stampa di Soncino, per un impiego alla Sit-Siemens. Lo assumono in fabbrica. Qui diventa subito amico di Corrado Alunni, Giorgio Semeria e Paola Besuschio. Con loro entra a far parte del Collettivo politico metropolitano di Renato Curcio e di Margherita Cagol. Il 29 settembre 1969, in una comune di piazza Stuparich, si sposa con Amelia Cochetti, maestra d’asilo. Avranno un figlio, Marcello Massimo. La scelta della clandestinità arriva, per Moretti, tra l’estate e l’autunno del 1970, quando con il gruppetto dei compagni della Sit-Siemens e del collettivo dà vita a quello che sarà il nucleo storico delle Brigate rosse. un teorico ed elabora i primi documenti brigatisti, ma è anche tra i primi a prendere le armi e ad entrare in azione. Il 30 giugno 1971, a Pergine di Valsugana, partecipa con Curcio a una rapina per autofinanziamento. la sua prima azione. Dopo l’arresto di Curcio e Franceschini, e poi di Ognibene e Gallinari, diventerà il capo più autorevole delle Br, fino a gestire il sequestro, la prigionia e la morte di Moro e a concludere con quella tragedia la fase culminante della sua attività operativa [...]» (Sergio Zavoli, ”La Notte della Repubblica”).