Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  marzo 20 Lunedì calendario

COLANINNO

COLANINNO Matteo Mantova 16 ottobre 1970. Imprenditore. Figlio di Roberto. Presidente dei giovani di Confindustria • «Assomiglia molto al papà [...] stessi lineamenti, identica andatura - ma il carattere è simile a quello della mamma Oretta, schiva ma di forte personalità [...] ”Mi ritengo fortunato ad avere avuto un simile padre [...] ma la scelta di fare l’imprenditore è venuta naturalmente senza che i miei genitori mi spingessero. Mi hanno lasciato libero di decidere e io ho seguito le orme paterne... [...] Erede, io? Faccio il mio mestiere, amministro la nostra società e siedo in diversi consigli di aministrazione. [...] Quand’ero ragazzino, mi consideravo un privilegiato perché avevo un padre che lavorava sodo e aveva successo [...] Nascere ricchi è una fortuna e basta. [...] Sono cattolico, ma non ho frequentato scuole di preti [...] Amo molto la fotografia, mi piacciono soprattutto paesaggi e scene quotidiane. Posseggo un archivio di diapositive e di foto in bianco e nero di cui vado orgoglioso. Ascolto molta musica classica, preferibilmente Mozart. Da ragazzino andavo ai concerti di Sting e mi piacevano i Police, Lucio Dalla, Francesco De Gregori e Franco Battiato [...] In discoteca ci sono stato solo tre volte nella mia vita. Trovo che sia un posto terribilmente noioso, mi sento più a mio agio a un concerto all’Auditorium di Santa Cecilia [...] La politica è una mia passione [...] Se rinascessi forse mi piacerebbe impegnarmi in prima persona [...] Enrico Cuccia. L’ho incontrato con mio padre all’epoca dell’Opa Olivetti su Telecom e sono rimasto molto colpito da un uomo che emanava una straordinaria profondità culturale. Con lui c’era Vincenzo Maranghi, io ero ”solo’ un ragazzo, ma entrambi mi hanno messo a mio agio con la loro umanità [...] Non cucino e mangio anche poco... non amo più di tanto il mare [...]”» (Monica Setta, ”Capital” giugno 2001).