Varie, 20 marzo 2006
COLANINNO
COLANINNO Matteo Mantova 16 ottobre 1970. Imprenditore. Figlio di Roberto. Presidente dei giovani di Confindustria • «Assomiglia molto al papà [...] stessi lineamenti, identica andatura - ma il carattere è simile a quello della mamma Oretta, schiva ma di forte personalità [...] ”Mi ritengo fortunato ad avere avuto un simile padre [...] ma la scelta di fare l’imprenditore è venuta naturalmente senza che i miei genitori mi spingessero. Mi hanno lasciato libero di decidere e io ho seguito le orme paterne... [...] Erede, io? Faccio il mio mestiere, amministro la nostra società e siedo in diversi consigli di aministrazione. [...] Quand’ero ragazzino, mi consideravo un privilegiato perché avevo un padre che lavorava sodo e aveva successo [...] Nascere ricchi è una fortuna e basta. [...] Sono cattolico, ma non ho frequentato scuole di preti [...] Amo molto la fotografia, mi piacciono soprattutto paesaggi e scene quotidiane. Posseggo un archivio di diapositive e di foto in bianco e nero di cui vado orgoglioso. Ascolto molta musica classica, preferibilmente Mozart. Da ragazzino andavo ai concerti di Sting e mi piacevano i Police, Lucio Dalla, Francesco De Gregori e Franco Battiato [...] In discoteca ci sono stato solo tre volte nella mia vita. Trovo che sia un posto terribilmente noioso, mi sento più a mio agio a un concerto all’Auditorium di Santa Cecilia [...] La politica è una mia passione [...] Se rinascessi forse mi piacerebbe impegnarmi in prima persona [...] Enrico Cuccia. L’ho incontrato con mio padre all’epoca dell’Opa Olivetti su Telecom e sono rimasto molto colpito da un uomo che emanava una straordinaria profondità culturale. Con lui c’era Vincenzo Maranghi, io ero ”solo’ un ragazzo, ma entrambi mi hanno messo a mio agio con la loro umanità [...] Non cucino e mangio anche poco... non amo più di tanto il mare [...]”» (Monica Setta, ”Capital” giugno 2001).