Varie, 20 marzo 2006
D’ORAZIO
D’ORAZIO Stefano Roma 12 settembre 1948. Batterista. Dei Pooh, lasciati nel 2009 dopo 38 anni • «[...] Quarant’anni insieme: è coraggio o vigliaccheria? ”Se vigliaccheria vuol dire paura di non farcela da soli, in parte è così. Ma sarebbe più onesto parlare di consapevolezza. So che da solo non valgo il 25 per cento dei Pooh, perché il meglio lo esprimo con gli altri tre [...] Ci sono stati litigi, come nei migliori matrimoni. Nel ”96, però, ci fu un periodo in cui, per una serie di coincidenze, ci siamo ritrovati tutti in crisi insieme. La crisi si è risolta dopo esserci confrontati e con il disco Amici per sempre . Da allora abbiamo instaurato una regola: alla fine di ogni tour ci riuniamo per cinque giorni, ci liberiamo di tutte le scorie e poi si passa a discutere dei nuovi progetti”. Il miracolo della vostra armonia sta nel fatto che nessuno vuol fare la primadonna? ”Nessuno sgomita, è vero”. Forse è stata una botta di fortuna quando Riccardo Fogli [...] ha lasciato. ”Non c’è dubbio. Eppure quando andò via, nel ”73, ci siamo visti persi. Abbiamo immaginato di continuare in tre, magari con Facchinetti che con una pedaliera faceva i bassi. Poi, abbiamo avuto il colpo di trovare Red: suonava la chitarra invece che il basso. Ha cambiato strumento e noi abbiamo acquisito un collega che ha aggiunto creatività al gruppo [...] Un sacco di volte ci siamo detti questa è l’ultima. La prima accadde nel ”73. Da allora siamo andati avanti a vista. Chissà, di questo passo potremmo arrivare agli 80 anni”» (Marco Molendini, ”Il Messaggero” 18/3/2006).