Rainews 24, 18/03/2006, 18 marzo 2006
Il calcio in culo del cav. Rainews 24, 18 marzo. Vicenza, 18 marzo. Silvio Berlusconi con un fuori programma ha parlato agli imprenditori riuniti alla convention degli industriali
Il calcio in culo del cav. Rainews 24, 18 marzo. Vicenza, 18 marzo. Silvio Berlusconi con un fuori programma ha parlato agli imprenditori riuniti alla convention degli industriali. Un intervento accolto con entusiasmo da una parte della platea, ma anche con manifestazioni di dissenso e dalla evidente irritazone da parte dei vertici di Confindustria. Il premier non doveva esserci secondo la nota diffusa ieri da Palazzo Chigi, che informava che il premier era bloccato da una sciatalgia. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti aveva affrontato con successo il confronto con gli imprenditori. E il moderatore Ferruccio De Bortoli, direttore del Sole-24 Ore, stava concedendo, come ieri aveva fatto con Prodi, un secondo giro di domande quando è arrivato Berlusconi. E sul palco ha così esordito: «Non me la sono sentita di mancare a questo appuntamento con quelli che sono come me imprenditori e sono il motore dell’Italia». A un certo punto Berlusconi, rivolto a De Bortoli che gli poneva la questione della durata delle risposte, - il premier stava rispondendo a una domanda - ha detto: «Se lei crede, direttore, che è più importante il tempo delle cose che interessano a tutti me lo dica». «C’è qualcosa che non va in questi giornali» A questo punto si è alzato e ha cominciato il suo sfogo rivolgendosi direttamente alla platea degli imprenditori. «Non dobbiamo lasciarci prendere dal pessimismo che viene fuori leggendo i giornali ogni mattina: iI Corriere della Sera, La Stampa, Il Sole-24 Ore, la Repubblica, il Messaggero...». E poi, riferendosi a Prodi: «Ma come si può avere il coraggio di andare alla Cgil e dire il vostro programma lo condividiamo al cento per cento e di tentare di fare la stessa cosa con la Confindustria? C’è qualcosa che non va, o no?». E ha continuato: «C’è qualcosa che non va o no in tutti questi giornali che stanno dalla loro parte? C’è qualcosa che non va o no se tutte le mattine la radio del Sole-24 Ore attacca il governo? Allora apriamo gli occhi!». Dovere dell’ottimismo Berlusconi ha ripetuto che è un dovere di un imprenditore «essere ottimista». Prima aveva detto la stessa cosa Luca Cordero di Montezemolo. Berlusconi ha ammesso anche che il governo può avere incontrato delle difficoltà, anche per le incomprensioni tra alleati, ma che nonostante tutto si è riusciti «a fare una squadra», ad avere un governo che è durato per un’intera legislatura. E ha dunque invitato a non credere ai giornali che parlano di declino: «Non è vero che ci siamo impoveriti». Il premier ha citato i numeri sulla crescita degli immobili, dei telefonini, i dati sulle auto e ha detto anche: «Abbiamo aumentato le nascite». «La crisi - ha detto il premier - sta solo nella volontà della sinistra con i suoi giornali di inventarsi un declino per andare al potere. Ma sappiate che quando andranno al potere per loro le imprese sono macchine che consentono lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, che il profitto è lo sterco del diavolo e che il risparmio non è una virtù come per noi, ma qualcosa da tassare e da penalizzare... E ve lo dico con il cuore perché sono stufo, stufo di vedere qualcuno che si sta distruggendo con le proprie mani e con i propri giornali». «La sinistra ha molti scheletri nell’armadio» E qui l’affondo: «Io come imprenditore anche in periodi di crisi ho guadagnato quote di mercato e allora diamo il buon esempio ai nostri collaboratori: facciamo un po’ meno vacanze, veniamo un po’ meno in Confindustria, rimaniamo a casa a lavorare, a pensare ai processsi, andiamo sui mercati esteri. Solo così l’Italia può andare avanti, non piangendoci addosso». E a gran voce ha rivolto l’invito ad andare avanti assieme. «Un imprenditore che sostiene la sinistra - ha detto - ha molti scheletri nell’armadio. uno che ha tante cose da farsi perdonare e si mette sotto il manto protettivo della sinistra e di magistratura democratica». A Della Valle: «Mi dia del lei» Di fronte a un Diego Della Valle che scuoteva la testa, Berlusconi ha incalzato: « inutile che Della Valle scuota la testa». E poi il premier ha invitato Della Valle a dargli del lei: «Quando in pubblico si rivolge al presidente del Consiglio mi dia del lei e non del tu», riferendosi all’analoga frase pronunciata dal patron delle Tod’s nei confronti di Berlusconi durante una puntata di Porta a Porta. Quando il direttore del Sole-24 Ore ha provato ad offrire la chance di una replica a Diego Della Valle è stato sommerso dai fischi dagli imprenditori in platea. De Bortoli non ha replicato alle parole del leader della Cdl in merito al giornale da lui diretto, ma ha sottolineato con una punta di ironia e di malizia «lo scatto straordinario (del premier) a testimoniare che la salute è ritornata». Gli imprenditori hanno accompagnato l’uscita di scena del premier con tanti applausi, qualche sporadico fischio e un coro finale «Silvio, Silvio». Le conclusioni, come previsto, sono state affidate ad Andrea Pininfarina. Scuro in volto, ha ricordato che Montezemolo rappresenta tutti gli industriali «perché siamo stati noi ad eleggerlo». Montezemolo: «Rispetto troppo le istituzioni» è stata questa l’unica, fino ad ora, dichiarazione del presidente della Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, dopo la sortita del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Vicenza. Montezemolo non ha voluto neppure commentare il fatto che Diego Della Valle, chiamato sul palco dal moderatore - il direttore di Sole-24 Ore Ferruccio De Bortoli - per replicare al presidente del Consiglio, non sia riuscito a parlare perché il suo brevissimio intervento è stato sovrastato dai fischi e dalle urla della platea degli industriali.