17 marzo 2006
Otto giorni fa una macedone partorì in bagno una bimba che subito strangolò. La mattina del giorno dopo mise il corpicino in una scatola e insieme al marito, macedone anche lui, si presentò all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, dove raccontò la seguente storia: "Ero incinta al sesto mese, sono andata al bagno e all’improvviso ho sentito un dolore atroce
Otto giorni fa una macedone partorì in bagno una bimba che subito strangolò. La mattina del giorno dopo mise il corpicino in una scatola e insieme al marito, macedone anche lui, si presentò all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, dove raccontò la seguente storia: "Ero incinta al sesto mese, sono andata al bagno e all’improvviso ho sentito un dolore atroce. Ho perso i sensi e quando mi sono svegliata ero piena di sangue. La bambina era morta e scivolata a terra sotto le mie gambe. Ho chiesto a mio marito si scavare una buca a terra per seppellirla". Moglie e marito hanno due figli, un gregge e regolare permesso di soggiorno. Intorno alle 23.30 di domenica 12 marzo, in un casale di via Porta Medaglia, al chilometro 13 della via Laurentina, Roma. (12 marzo)