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 2006  marzo 16 Giovedì calendario

I numeri confusi dei leader in tv. Il Sole 24 Ore 16 marzo 2006. La campagna elettorale è entrata nella fase cruciale

I numeri confusi dei leader in tv. Il Sole 24 Ore 16 marzo 2006. La campagna elettorale è entrata nella fase cruciale. Con il dibattito televisivo tra Berlusconi e Prodi dell’altra sera. Culminerà con il confronto in tv tra Prodi e Berlusconi del 3 aprile. Ma anche i talk show fiume offrono occasioni giornaliere ai politici di farsi propaganda. Il numero di parole speso in questa campagna elettorale è semplicemente stupefacente. Di fatti, invece, si parla relativamente poco. E quando lo si fa i fatti (o cosiddetti tali) sono descritti con una girandola di cifre buttate a casaccio o peggio ancora strategicamente "plasmate" non per chiarire le idee agli elettori ma per confonderle ancora di più. Per esempio, secondo la sinistra le finanze pubbliche italiane sono in gravi condizioni, secondo la destra invece va tutto bene, nonostante un deficit pari al 4,1% del Pil (e anche questa è una cifra ballerina). Durante la campagna del 2001, quando il deficit pubblico era previsto allo 0,8% del Pil (poi i dati sono stati più volte rivisti e l’ultima cifra è 3,1%), le parti erano invertite: il Governo uscente di centro-sinistra sosteneva che la finanza pubblica andava benone e il centro-destra affermava che era un disastro. Se ne è avuto un esempio anche nel duello Berlusconi-Prodi. Durante il quale il primo è stato sicuramente bravo nel memorizzare e sciorinare una marea di numeri, alcuni sensati, altri sbagliati; ha però incespicato sulle fonti e raramente è stato preciso nell’indicare il periodo di riferimento; la quantità è andata a scapito della qualità dei dati che sono stati usati come fossero parole. All’opposto, Prodi non ne ha citato quasi nessuno, è stato assai vago nelle risposte che richiedevano invece dettagli numerici e di elementi di analisi della realtà, si è affidato di più alla retorica. Gli italiani hanno diritto a qualcosa di più e di meglio, sia dai candidati sia dai mezzi di comunicazione. fin troppo facile (e banale) chiedere ai politici di essere più concreti e succinti, di badare ai fatti ed evitare quei continui dibattiti urlati con rituali scambi di accuse e insulti. Raccomandazioni inutili. Ecco invece alcune semplici proposte concrete che potrebbero migliorare la qualità della campagna elettorale. I conduttori dei talk show dovrebbero sempre chiedere ai politici la fonte dei loro dati e il periodo di riferimento. Per esempio, se un politico dice "l’occupazione è salita" va specificato quando e da dove sono state prese le cifre. Lo stesso vale per frasi come &la pressione fiscale è scesa" o &la spesa pubblica non è aumentata". Ai politici vanno sempre richiesti confronti internazionali. Quando ci raccontano che qualcosa va bene o va male in Italia bisogna sempre che indichino cosa accade nel resto dei Paesi industriali o almeno nel resto d’Europa.Peresempio, quando ci dicono che l’Italia ha bisogno di più spesa pubblica in questo o quel settore, ci devono indicare quanto altri Paesi spendono per le stesse funzioni. Oppure, se affermano che la bassa crescita italiana è colpa del l’euro devono paragonare la dinamica del l’Italia con quella delle altre economie di Eurolandia. Se sostengono che la disoccupazione è alta nel nostro Paese ci devono spiegare se è superiore rispetto a quelle in Francia e Germania. Ma se affermano che la ripresa sta ripartendo devono anche riconoscere che da anni la crescita italiana è inferiore a quella della media europea. Ai politici che compaiono nei talk show o nei dibattiti va richiesto di mettere a disposizione in un sito internet i fatti e le cifre da loro citati in televisione, un sito aperto gratuitamente allo scrutinio degli elettori. Dopo i duelli televisivi e dopo ogni importante talk show i quotidiani dovrebbero pubblicare un articolo di verifica delle cifre pronunciate dai politici in questi dibattiti. Il sito www.menostato.it/fatti.html si è impegnato a farlo per i due dibattiti dell’altra sera e del 3 aprile. Qualcosa di analogo sta facendo il sito www.lavoce.info. Altre fonti di informazione dovrebbero seguire questo eccellente esempio, non solo per il doppio confronto tra i leader ma anche per altri pronunciamenti effettuati durante la campagna elettorale. Questo giornale svolge tale compito con i servizi a pagina 12 di oggi. La stampa americana (per esempio, il New York Times) lo fa sempre dopo i dibattiti televisivi fra vari candidati sia alla presidenza sia ad altre rilevanti cariche pubbliche. La speranza è che con questi accorgimenti i politici patiscano qualche costo di reputazione quando esagerano nell’immaginazione delle cifre. Servirà? Non so, ma vale la pena di tentare perché la posta in gioco in queste elezioni così incerte è elevata e la nazione ha bisogno di concretezza, non di fiumi di parole. Alberto Alesina