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 2006  marzo 16 Giovedì calendario

Vero o falso. I numeri del duello. Il Sole 24 Ore 16 marzo 2006. Taglio del cuneo da 10 mld per l’Ulivo

Vero o falso. I numeri del duello. Il Sole 24 Ore 16 marzo 2006. Taglio del cuneo da 10 mld per l’Ulivo. Cinque punti in meno di oneri sul lavoro, per abbattere il cuneo fiscale in un anno. Costo dell’operazione: poco meno di 10 miliardi. Romano Prodi ha confermato che non verranno incrementate le imposte indirette. "Dobbiamo aumentare il costo del lavoro precario, diminuire il costo dell’ora lavorata, fare in modo che convenga assumere lavoratori precari". Tra le forme di copertura non vi saranno misure sulla previdenza: "Nessuna pensione sarà intaccata. Anzi è nostro preciso impegno assicurare ai meno abbienti che il loro potere d’acquisto sarà preservato". Quanto all’Irap, si tratta di un’imposta "che ne ha sostituite sette e che costituisce la base per finanziare la salute. Non è stata dichiarata illegittima. Sarà giudicata dalla Corte di Giustizia". "Buco" 2001 più alto ma conti migliori. Un buco di "37mila miliardi" nel bilancio del 2001, il 3,2% del Pil di deficit contro lo 0,8% "dichiarato dai Governi dell’Ulivo". l’eredità rimproverata da Silvio Berlusconi a Romano Prodi e che sarebbe all’origine, secondo il premier, del disavanzo da 4,1% del Pil nel 2005. L’Istat, a marzo 2002, indicò un deficit provvisorio 2001 dell’1,4% del Pil, 17 miliardi. Il 1° marzo scorso lo ha corretto, sempre per il 2001, nel 3,1% di un Pil peraltro rivalutato: 38,7 miliardi. Un aggravio di circa 21,7 miliardi di _, 42mila miliardi di lire (40mila col vecchio Pil): più di quanto detto da Berlusconi. Prodi ha omesso di replicare che, nel 2001, il saldo corrente era attivo per 10 miliardi (passivo per 6,8 nel 2005) e il saldo primario in avanzo di 40,2 miliardi contro 6,6 di avanzo 2005. Grandi opere, speso il 10% della "dote". Corrette le cifre di Prodi sulle grandi opere di Berlusconi: piano da 250 miliardi, stanziamenti effettivi solo per il 20%, speso il 10%. Non è vero, invece, che il Professore ha fatto partire la variante di valico: l’ha sbloccata Berlusconi. Il premier, dal canto suo, ha ribadito la "leggenda" dei soli 7 miliardi di opere fatti partire dalla sinistra. Poi ha fatto ricorso a un concetto annacquato per i propri lavori: non più il cantierato o l’appaltato, ma il vago "risorse messe in circolo". Da qui la confusione: "messi in circolo già 51 miliardi, che diventeranno 73 con il prossimo Cipe". Il Cipe ha già approvato opere per 73 miliardi, ma, come dice Prodi, il livello degli stanziamenti e della spesa è molto più basso. Non c’è la rilevazione di 10mila scioperi. "L’85% dei 10mila scioperi all’anno è stato fatto per motivi politici". La percentuale fornita da Berlusconi non trova riscontro nei dati forniti dall’Istat, mentre manca una rilevazione statistica ufficiale che confermi il dato assoluto di 10mila scioperi. Secondo l’Istat da gennaio a ottobre del 2005 "il numero di ore non lavorate per conflitti è stato di 5,5 milioni. Di queste, il 60,2%, è da imputare a conflitti per il rinnovo del contratto di lavoro. Più articolata l’analisi degli studiosi di Lavoce.info che calcolando, sempre su dati Istat, le ore non lavorate dal 2001 ad oggi sono arrivati alla conclusione che "gli scioperi per motivo politico quand’anche potessero essere fatti coincidere con tutti gli "scioperi di solidarietà" e tutti gli "scioperi per altre cause"", si attesterebbero al massimo tra il 10 e il 18 per cento del totale. Al lavoro 22,5 milioni - Ultimi tre mesi in calo. "Il Governo ha creato molti posti di lavoro". Berlusconi non specifica quanti ma dice che sono 22 milioni 600 mila gli italiani che oggi sono al lavoro e che questo è un record storico. L’Istat registra (l’ultimo dato è relativo al terzo trimestre 2005) 22 milioni e 542 mila occupati. Si tratta del numero maggiore dal 1993: nell’ultimo decennio infatti questo dato è progressivamente cresciuto. Il balzo da 20 milioni a 21 è datato fine 1999, e da 21 a 22 milioni, invece, terzo trimestre 2002. Il dato generale fornito dal presidente del Consiglio allontana però l’analisi dall’andamento degli ultimi mesi che sembra invece evidenziare un esaurimento di questa spinta: i 22,5 milioni di occupati del terzo trimestre 2005 sono infatti in calo rispetto ai 22 milioni e 651mila del trimestre precedente. La maxi-sanatoria e 800mila clandestini. Regolarizzati 630mila immigrati, contratti di lavoro per altri 170mila proprio in questi giorni. Berlusconi sull’immigrazione snocciola cifre elevate e in effetti la sanatoria del 2003 - che, per l’esattezza, ha rilasciato 640.011 permessi di soggiorno, la gran parte delle 700mila domande presentate - è stata una delle più grandi d’Europa. Tutte le cifre sugli immigrati sono salite vertiginosamente. Secondo l’Eurispes i clandestini sono oggi 800mila mentre gli stranieri regolarmente residenti ammontano a quasi tre milioni di persone e nel periodo 2001-2005 sono aumentati, secondo l’istituto, dell’80%. Anche i clandestini riportati nei paesi d’origine non sono pochi: dal 2001, ogni anno, circa 70mila immigrati irregolari sono stati rimpatriati. Lina Palmerini