MACCHINA DEL TEMPO APRILE 2006, 17 marzo 2006
Gli sport tra la neve saranno senz’altro una bella cosa (e Torino insegna!), ma vogliamo mettere quanto è bello il sole? Devono aver pensato così gli amici di Idea Solare (www
Gli sport tra la neve saranno senz’altro una bella cosa (e Torino insegna!), ma vogliamo mettere quanto è bello il sole? Devono aver pensato così gli amici di Idea Solare (www.ideasolare.it), il team bolognese di Castel San Pietro Terme, quando hanno deciso di specializzarsi nella costruzione di biciclette a tre ruote a pedalata assistita. Assistita da chi? Ma dal sole, naturalmente! L’associazione è costituita da un originale mix di veri sportivi e ingegneri brillanti, in grado di dare forma ai loro sogni. E così è stato. Il loro (per ora) progetto più ambizioso si è concretizzato nelle linee slanciate e nella sofisticata tecnologia di Aemilia, un futuristico veicolo che il 24 settembre dello scorso anno ha gareggiato tra le strade australiane del World Solar Cycle Challenge (Wscc). E il risultato è stato di tutto rispetto: terzi su dieci partecipanti, dopo una gara di sette tappe per un totale di 1.414 chilometri. C’è di che ben sperare per l’edizione del 2007, quindi. Ma dietro la gara, senza dubbio spicca il progetto. Questa particolare bicicletta sfrutta ben tre sorgenti energetiche: la forza umana (da non sottovalutare), l’energia ricavata dai pannelli solari e la corrente accumulata in una batteria (ricaricata anch’essa dal sole). Tutto questo senza neppure una goccia di benzina o di gasolio. Due anni di lavoro, 40 mila euro, più la partecipazione speciale del Cnr e dell’Enea come consulenti per la scelta dei materiali... « stato senza dubbio un ottimo test per la meccanica e per la sperimentazione dell’energia solare», commenta l’ingegner Stelio Montebugnoli, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), che a titolo personale ha prestato la sua consulenza. «La sfida era chiara: vedere dove si poteva arrivare senza spese esorbitanti. Il risultato è soddisfacente: per l’energia alternativa c’è senz’altro un futuro. Ora varrebbe la pena impegnarsi, per approfondire quanto sviluppato. Purtroppo, nel nostro Paese i fondi destinati alla ricerca sono sempre molto esigui e limitati...» Ma vediamo nel dettaglio questo gioiellino di tecnologia. Innanzi tutto, utilizza un pannello solare di 1,6 metri quadrati: cento celle al silicio policristallino con un efficienza nominale del 16 per cento, per una potenza massima di 160 W. «Abbiamo usato celle solari a basso costo, perché il budget era limitato. Ciò indica già di per sé una strada percorribile per la ricerca scientifica: inventare celle solari sempre più efficienti e a prezzi non eccessivi», aggiunge Montebugnoli. La bicicletta non ha un volante, ma un sistema di comando e di sterzo a due leve, e il controllo di bordo è praticamente il cervello di Aemilia. La centralina contiene tutti i dispositivi elettronici che gestiscono il mezzo. In funzione dei vari parametri letti in tempo reale e in base alle direttive ricevute via etere attraverso un controllo remoto, l’apparecchio è in grado di dosare l’energia che fluisce al motore per ottenere la massima efficienza di sfruttamento di batterie e pannello. Sommando la potenza della pedalata dell’atleta a quella erogata dal motore, Aemilia raggiunge tranquillamente - su strada piana e in assenza di vento - la bella velocità di 70 km/h. Adesso non resta che prepararsi per la prossima competizione, dunque. «La possibilità di partecipare ancora», dichiara il presidente di Idea Solare, Stefano Tomba, «dipende molto dall’attenzione che questa sfida è riuscita a creare attorno alle tematiche dell’energia alternativa. Solo con l’aiuto di nuovi partner interessati alla ricerca sulle fonti d’energia rinnovabile possiamo pensare a un ritorno nel 2007».