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 2006  marzo 17 Venerdì calendario

Il dialogo è molto più facile, piacevole e a volte perfino divertente che la violenza. «Ieri sera sono andata a letto tardi, stanca e nervosa

Il dialogo è molto più facile, piacevole e a volte perfino divertente che la violenza. «Ieri sera sono andata a letto tardi, stanca e nervosa. Sono ormai quindici giorni che sono sola a casa, da quando mio marito è partito soldato. Faccio fatica ad ammetterlo, ma mi manca. Mi mancano persino le nostre discussioni politiche, tante. Non che mi manchino gli interlocutori che mi dicono che non capisco niente. Ieri un generale in pensione mi ha detto con un’aria tutta tronfia: ”Visto che con la guerra non ci sono più attentati? Tu impara da tuo marito - ha aggiunto - lui sì che è un patriota e un eroe, e smettila di dire che è un soldato geriatrico (a 56 anni è andato volontario) perché su queste cose non si scherza”. Sono stata invitata da un preside a parlare con i suoi studenti di liceo. è la stessa scuola religiosa dove avevano studiato i miei tre maschi, Eyal, Joni, e mio marito. Col preside avevamo scelto anche il titolo della conferenza: ”La santità della vita e il coraggio di essere diversi”. Ieri mi ha telefonato: ”Tre genitori hanno protestato, dicono che lei non è persona adatta a parlare, che ha idee troppo diverse dalle loro. Anzi - ha aggiunto - volevano che facessi venire Effi Eitan (neo ministro di estrema destra) al suo posto. Però io ho risposto che lei verrà ugualmente. Perché ai nostri ragazzi farà solo bene sentirla parlare”. Io mi sono commossa. E questa mattina ero già sveglia alle sei per preparare la conferenza. Ho trovato nel mio computer molte e-mail, tra cui almeno tre di organizzazioni umanitarie israeliane che raccolgono viveri e medicine per i palestinesi. Se solo capissero anche gli esaltati del mondo che il dialogo è molto più facile, piacevole e a volte perfino divertente che la violenza... ».