MACCHINA DEL TEMPO APRILE 2006, 17 marzo 2006
Combattere il colesterolo cattivo con metodi naturali. Un’illusione? Non troppo: è proprio con un’alimentazione corretta che si giunge ad abbassare o addirittura eliminare il colesterolo alto
Combattere il colesterolo cattivo con metodi naturali. Un’illusione? Non troppo: è proprio con un’alimentazione corretta che si giunge ad abbassare o addirittura eliminare il colesterolo alto. A volte, però, la buona volontà e l’impegno non bastano. Per alcuni casi gravi, le statine sono indispensabili, soprattutto se si tratta di tenere sotto controllo il colesterolo prodotto dal nostro fegato.Oppure i fitosteroli. Detti anche steroli vegetali, sono i componenti naturali delle cellule vegetali. Fin dal 1953, vari studi clinici hanno dimostrato che il consumo giornaliero di 1-3 g di fitosteroli riduce i livelli di LDL del 5-15 per cento.Questi elementi agiscono contro l’assorbimento del normale colesterolo da parte delle pareti intestinali. La questione può esser messa in questi termini: i fitosteroli sono elementi ”alieni”, male assorbiti dal nostro organismo . Si legano invece molto bene con le micelle, aggregati di molecole in fase colloidale, da cui parte l’assorbimento del colesterolo da parte dell’intestino. ”Scacciando” il colesterolo dalle micelle e prendendone il posto, i fitosteroli ne riducono l’assorbimento. Il problema, adesso, è: dove trovare sufficienti fitosteroli per raggiungere la quota ottimale giornaliera, che è poco più di un grammo e mezzo? Tra i vegetali, naturalmente, dove c’è n’è chi ne possiede di più e chi di meno: l’olio di mais e di soia, alcuni semi (il sesamo) e la frutta secca (le mandorle) – tanto per citarne alcuni – ne contengono quantità significative. L’unico problema è che questi cibi sono anche molto calorici e, per poter introdurre nell’organismo una quota sufficiente di fitosteroli, occorrerebbe mangiarne una quantità non indifferente. Per introdurre un solo grammo e mezzo di fitosteroli, dovremmo ingurgitare circa un chilo di mandorle! più che naturale, a questo punto, che l’idea di estrarre dai vegetali i fitosteroli e introdurli in alcuni alimenti (come è già stato fatto per l’Omega 3) segua a ruota. Il più recente prodotto ai fitosteroli è il Danacol di Danone, una bevanda a base di latte fermentato a basso contenuto di grassi e venduto nei comuni banchi frigo dei supermercati. Contiene 1,6 g di fitosteroidi a confezione: ne basta quindi una il giorno, da assumersi durante i pasti. Ma attenzione: il Danacol e gli altri prodotti similari non sono panacee universali e neppure alimenti-farmaco da prendere alla leggera. Intanto, l’uso è sconsigliato ai bambini sotto i 5 anni e alle donne in gravidanza o che stanno allattando (non esistono infatti studi a lungo termine su tali categorie, che potrebbero rischiare un dannoso abbassamento del colesterolo proprio quando ne hanno più bisogno). Inoltre, tali prodotti devono essere usati all’interno di una dieta ipolipidica (cioè con basso contenuto di grassi): l’azione di questi cibi, infatti, è soprattutto di sostegno o a un’alimentazione corretta (indispensabile) o a una vera e propria terapia farmacologica (soprattutto dove le statine sembrano non ottenere i risultati sperati). Mitizzare questi prodotti poiché è più facile berli che curare la propria dieta è un’assurdità. A tutto questo (che può essere inteso come buon senso), la stessa Danone avverte che i fitosteroli limitano anche l’assorbimento di alcuni nutrienti liposolubili (i carotenoidi), indispensabili per la nostra salute. Se intendete usare con constanza questi prodotti e trarne un autentico giovamento, quindi, nella vostra dieta dovrete aumentare la quantità di quella frutta e di quella verdura che maggiormente contiene il beta-carotene (ad esempio le albicocche, le carote crude, il melone, gli spinaci cotti, la zucca e il peperone rosso, le pesche e le pesche noci...). Soltanto così, quindi, è possibile curarsi con la natura. La moderna scienza alimentare ci mette oggi a disposizione ”invenzioni” che un tempo sarebbe stato difficile anche solo immaginare.