Piero Citati, ཿla Repubblica 12/4/2002, 12 aprile 2002
Come spiegare le attenzioni riservate agli ebrei sin dall’antichità? «Proprio perché gli Ebrei vivevano separati, attraevano le immaginazioni dei popoli antichi
Come spiegare le attenzioni riservate agli ebrei sin dall’antichità? «Proprio perché gli Ebrei vivevano separati, attraevano le immaginazioni dei popoli antichi. Molti stranieri portavano offerte votive e ordinavano sacrifici ai sacerdoti dell’immenso Tempio scintillante d’oro, due volte costruito, due volte distrutto: la seconda volta per sempre. Quale era il vero Dio d’Israele? Cosa accadeva nel Tempio di Gerusalemme, dove i pagani non potevano penetrare? Qual era il nome segreto di Jahwe, ignoto persino al suo popolo? Quando sarebbe venuto il Messia, il Cristo? Forse non ci fu evento che colpì le fantasie antiche come ciò che accadde nel 63 a. C. Pompeo Magno entrò nel Tempio di Gerusalemme, penetrò sino al Santo dei Santi, la piccola stanza dove aleggiava lo spirito di Dio, e dove solo il Sommo Sacerdote poteva insinuarsi una volta l’anno. Non scorse nulla. La stanza era completamente vuota. Dunque il cuore della religione giudaica era un bugigattolo pieno di ragni? Certo, alcuni Greci e Romani compresero che il santo dei santi era vuoto perché solo il Vuoto può alludere all’essenza inafferrabile e incomprensibile di Dio».