Avishai Margalit, Volti d’Israele, Carocci, 16 marzo 2006
Tra i miti fondanti dell’ebraismo, ancora oggi, c’è quello dei Luoghi Santi, anzitutto Gerusalemme
Tra i miti fondanti dell’ebraismo, ancora oggi, c’è quello dei Luoghi Santi, anzitutto Gerusalemme. «Nessuno sa dire per quale motivo Gerusalemme sorga proprio in quel luogo. [...] Si pensa che Gerusalemme sia stata fondata circa quattromila anni fa dai cacaniti come città dedicata alle adorazioni rituali, opinione rafforzata dalla citazione della Bibbia secondo cui re Melchisedec di Salem, sacerdote di El Elyon, ci era stato. Quando il re David conquistò Gerusalemme e vi fondò la propria capitale, forse lo fece perché essa non aveva una storia di culto tra gli israeliti e poteva venire usata per fondarvi un nuovo luogo sacro. Contrariamente a Hebron e Beth-El, inoltre, essa non apparteneva al territorio di alcuna tribù israeliana e pertanto poteva servire da base comune a tutte. Il re Salomone costruì il tempio a Gerusalemme e concentrò lì tutte le adorazioni rituali, ponendo così Gerusalemme al centro della coscienza nazionale e religiosa del popolo ebraico per tutte le generazioni a venire. La scomoda verità riguardo alla presenza di re David e re Salomone a Gerusalemme, comunque, è che sebbene Gerusalemme sia la città con più scavi al mondo, in essa non esiste ancora una chiara traccia archeologica di questi due illustri re».