MACCHINA DEL TEMPO APRILE 2006, 16 marzo 2006
L’errore è possibile? Certo! Ecco la formula per calcolarlo: la ”e” rappresenta l’errore e la ”n” indica il campione ”ideale”
L’errore è possibile? Certo! Ecco la formula per calcolarlo: la ”e” rappresenta l’errore e la ”n” indica il campione ”ideale”. Importanti sono i due ”P”: il primo indica il numero di coloro che hanno espresso una preferenza, mentre il secondo (P’) è il numero di chi non ha voluto compromettersi. K, invece, è una costante a cui si dà il valore di 2, per mantenere l’errore in un margine del 5 per cento, per non sforare la rappresentatività del campione. Per fare un esempio: se ”n” è il numero di persone scelte come nostro ”campione perfetto” degli elettori lombardi, P sarà il numero di quelli che hanno concesso una dichiarazione, mentre P’ il numero di chi non ha aperto bocca. La radice quadrata della moltiplicazione, divisa per il numero totale del campione, è moltiplicata per + 2 e ”2. Otteniamo così il campo d’errore.