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 2006  marzo 16 Giovedì calendario

Tra i tanti nostri connazionali distintisi in Cina all’epoca della Concessione italiana, uno in particolare merita di essere ricordato: Ludovico Di Giura, medico e letterato napoletano nominato ”Mandarino” ad honorem dall’imperatore

Tra i tanti nostri connazionali distintisi in Cina all’epoca della Concessione italiana, uno in particolare merita di essere ricordato: Ludovico Di Giura, medico e letterato napoletano nominato ”Mandarino” ad honorem dall’imperatore. Nato a Casoria (Na) nel 1868 e arrivato in Cina alla fine delle ostilità con i Boxer a bordo della nave ”Ettore Fieramosca”, Di Giura lavora prima come medico militare e poi come civile negli ospedali di Pechino e Tianjin. Nel corso dei suoi 30 anni in terra cinese (dal 1900 al 1930) il pioniere partenopeo tiene dei corsi di medicina per studenti cinesi e scrive addirittura un trattato in lingua. Contemporaneamente si dà alla traduzione di testi letterari cinesi e riesce a volgere in italiano il testo integrale dei ”Liaozhay zhiyi” (’I racconti fantastici di Liao”), raccolta di novelle popolari del letterato Pu Songling (1640-1715). Il napoletano dal multiforme ingegno diventa prima medico privato dell’Imperatrice Cixi (1835-1908), poi dell’ultimo imperatore della Cina, Aisin Gioro Pu Yi (1906-1967) e in seguito di tante altre personalità civili e militari dell’Impero. Guadagna tante onorificenze e, nel primo decennio del ’900, arriva alla più alta e ambita: ”Mandarino di I classe”. Un riconoscimento che ogni letterato cinese aspirava a ottenere nel corso della propria vita.