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 2006  marzo 16 Giovedì calendario

Isola d’Elba, 1814. Un Napoleone grassoccio e insignificante sbarca con i suoi bauli tra gli sguardi curiosi e diffidenti dei locali

Isola d’Elba, 1814. Un Napoleone grassoccio e insignificante sbarca con i suoi bauli tra gli sguardi curiosi e diffidenti dei locali. Tra loro c’è il letterato Martino Acquabona, fan disilluso dell’ex imperatore, che potrà osservarlo molto da vicino dopo che Bonaparte l’avrà assunto come bibliotecario. Comincia così il celebre esilio che in meno di un anno metterà sottosopra la comunità elbana e che viene raccontato magistralmente da Ernesto Ferrero in N (Einaudi, 10,50 euro), romanzo che si è aggiudicato il Premio Strega nel 2000. E romanzo da cui ora è stato tratto l’omonimo film diretto dal livornese Paolo Virzì (nella foto a sinistra, regista di Ovosodo e Caterina va in città), girato in Toscana e nelle sale in autunno. Nei panni di Bonaparte c’è il noto attore francese Daniel Auteuil, che secondo Virzì «ha dato una rilettura ironico-patetica di Napoleone: una specie di fanfarone che fa un po’ pena e un po’ ridere, ma suscita anche una specie di irresistibile attrazione. Questa è la vicenda di un uomo onnipotente che diventa di colpo impotente; di un eroe che diventa normale: un Napoleone vanesio, in pantofole, grasso e che si tinge i capelli». Con il suo taglio irriverente (lo stesso Virzì lo ha definito una ”birichinata”), il film si pone come un’allegoria contro il potere e si discosta non poco dallo spirito originario del romanzo. «Virzì ha legittimamente reinterpretato il mio libro», dice Ferrero, che per il momento ha letto solo la sceneggiatura. «Di questa vicenda elbana, lui privilegia soprattutto la famiglia di Martino Acquabona, ne fa la storia di una famiglia toscana che, probabilmente per motivi autobiografici, è quella che a lui interessa. Napoleone è più che altro un pretesto, è colui che innesca tutta una serie di vicende e di storie, perché quello che veramente interessa a Virzì è questo contesto di commedia all’italiana. Infatti ha introdotto anche nuovi personaggi, ha ringiovanito Martino di 20 anni (nel libro è coetaneo di Napoleone), facendone un giacobino fisso nel suo odio contro Bonaparte e intento a mettere in atto tutta una serie di attentati dilettanteschi che non vanno mai a buon fine. Insomma, una storia molto diversa da quella del libro». Del cast fanno parte anche Massimo Ceccherini, Omero Antonutti, Sabrina Impacciatore e Monica Bellucci (a destra), una «bella baronessa godereccia», moglie di un vecchio borbonico, amante di Martino (Elio Germano) e in crisi per l’avanzare degli anni.