MACCHINA DEL TEMPO APRILE 2006, 16 marzo 2006
Icondotti che portano l’acqua dalle radici su per il tronco di un albero sempreverde di conifera sono lunghi un decimo di quelli di un albero da fiore, rendendo fino a 38 volte più faticoso l’assorbimento dell’acqua
Icondotti che portano l’acqua dalle radici su per il tronco di un albero sempreverde di conifera sono lunghi un decimo di quelli di un albero da fiore, rendendo fino a 38 volte più faticoso l’assorbimento dell’acqua. Ma le conifere si sono evolute sviluppando valvole sempre più efficienti, come spiegano i biologi dell’Università dello Utah. I ricercatori hanno misurato il passaggio dell’acqua attraverso i ramoscelli di 18 specie di conifere e 29 specie di angiosperme, e sono riusciti a spiegare cosa ha permesso a conifere come pini, abeti e cipressi non solo di sopravvivere, ma di essere la specie più diffusa in alcune foreste del nostro pianeta. Nelle conifere, invece, le valvole hanno membrane con una struttura centrale attraverso la quale l’acqua non può passare, e una laterale filtrante (con pori 100 volte più larghi di quelli delle angiosperme) che, agendo come la molla di un trampolino, spinge letteralmente l’acqua verso l’alto. Il segreto degli alberi sempreverdi, insomma, è nell’efficienza delle loro valvole.