MACCHINA DEL TEMPO APRILE 2006, 16 marzo 2006
Anche il 2006 sarà impegnativo per il Wwf che si dedicherà alla salvaguardia di alcune fra le specie animali più minacciate al mondo
Anche il 2006 sarà impegnativo per il Wwf che si dedicherà alla salvaguardia di alcune fra le specie animali più minacciate al mondo. Elefanti, gorilla, tigri e rinoceronti sono solo alcuni fra gli animali alla cui conservazione ha indirizzato i propri sforzi in passato e che continueranno a essere al centro dell’attenzione anche nel prossimo anno. La scelta di concentrare gli sforzi verso alcune specie non è sentimentale, ma basata su un solido presupposto scientifico, quello delle cosiddette ”specie ombrello”. Ogni ecosistema, infatti, che sia una foresta tropicale o una barriera corallina, ospita una particolare comunità di specie animali e vegetali che condividono lo stesso ambiente. Per ogni comunità ed ecosistema possono essere identificate una o più specie principali, dette appunto ombrello, che sono particolarmente esigenti dal punto di vista ecologico e che per sopravvivere hanno bisogno di ampi spazi naturali incontaminati: tutelare queste specie significa garantire anche la sopravvivenza di moltissime altre forme di vita ”accolte” sotto l’ombrello protettivo della specie più esigente. Il Programma Globale del Wwf riguarda animali di tutti i continenti e intende eliminare o ridurre le cause che ne stanno provocando l’estinzione, come l’espansione eccessiva delle aree agricole, industriali e urbanizzate, l’inquinamento atmosferico, i conflitti internazionali, il bracconaggio e i cambiamenti climatici. Uno dei principali programmi in corso nel 2006 è l’Aep (African Elephant Programme), iniziato nel 2000: il progetto vuole garantire un futuro agli elefanti africani, minacciati dalla distruzione dell’habitat e dal bracconaggio al punto che, secondo gli esperti, se non ci sarà un’inversione di tendenza potrebbero scomparire entro i prossimi 50 anni. Gli interventi del Wwf mirano soprattutto a ridurre la caccia e il commercio di avorio e a favorire la convivenza tra le popolazioni locali e questi animali, incentivando per esempio il turismo eco-compatibile e la creazione di aree protette. Il bracconaggio e la distruzione dell’habitat rappresentano una grave minaccia anche per scimpanzé, bonobo, gorilla occidentali e orientali. Per proteggerli, nel 2002 è iniziato il Progetto Grandi Scimmie dell’Africa che lavora in stretta collaborazione con i governi africani coinvolti, spesso in guerra fra loro, al fine di rendere più efficaci le misure di conservazione di questi primati e contrastare la caccia illegale. L’obiettivo è di ottenere in natura popolazioni stabili e vitali di tutte e quattro le specie, che altrimenti rischiano di scomparire nei prossimi decenni. Il coinvolgimento e la collaborazione delle popolazioni locali sono fondamentali anche per la sopravvivenza del rinoceronte nero africano, un altro animale in grave rischio. Il progetto ARP (African Rhino Programme) è rivolto alla conservazione del nucleo più importante di rinoceronte nero dell’Africa e prevede di aiutare i governi locali a gestire le riserve naturali, controllando e limitando il commercio illegale dei corni e diffondendo fra le comunità locali una più corretta gestione delle risorse naturali. Tra i grandi felini è infine la tigre quello più minacciato: tre delle otto sottospecie sono già estinte (la tigre di Bali, quella del Caspio e quella di Java), mentre le restanti cinque non godono certo di buona salute, basti pensare che ormai sono ridotte ad alcune centinaia o al massimo ad alcune migliaia di esemplari. Nel 2002 il WWF ha sviluppato una strategia per la conservazione delle tigri che identifica sette aree del mondo in cui le possibilità di sopravvivenza per questi felini sono ancora buone e nelle quali quindi vanno localizzati gli interventi di tutela, rinforzando le misure di protezione locali per ridurre le uccisioni di tigri e delle loro prede, e per contrastare più efficacemente il commercio di prodotti e medicinali a base di tigre, specialmente richiesti dalla medicina tradizionale cinese. A livello nazionale il Wwf-Italia è molto attivo nella tutela dell’orso marsicano (vedi box qui a destra) e delle tartarughe marine. L’associazione, infatti, patrocina il Centro di Recupero Tartarughe Marine di Lampedusa: qui ogni anno vengono curate e ospitate durante la convalescenza circa 500 tartarughe marine catturate o ferite accidentalmente durante la pesca. Gli animali spesso vengono portati al Centro grazie alla preziosa collaborazione dei pescatori stessi e, una volta curati, sono marcati e rimessi in libertà. Il Wwf Italia promuove e conduce anche alcuni progetti internazionali, ad esempio in Sud America è in programma la realizzazione di un fondo per la protezione e la tutela di due Camelidi selvatici: il guanaco e la vigogna. Questi animali possiedono una lana molto pregiata, largamente sfruttata nell’industria tessile, in particolare da quella italiana che in Sud America è presente con importanti aziende. L’istituzione di questo fondo vuole favorire la corretta gestione delle popolazioni selvatiche di questi animali, tutelandoli da un eccessivo sfruttamento.