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 2006  marzo 15 Mercoledì calendario

Biografia di John Profumo

• Nato a Londra (Gran Bretagna) il 30 gennaio 1915, morto a Londra (Gran Bretagna) il 9 marzo 2006. Politico. «L’orazione funebre gliel’ha già fatta Tony Blair: ”Sarà ricordato non soltanto per l’errore che concluse la sua carriera politica, ma anche, con gratitudine e rispetto, per le opere di carità a cui ha dedicato il resto della vita”. [...] ministro della Guerra che nel 1963 andava a letto con una prostituta tra i cui affezionati clienti figurava un certo Evgenij Ivanov, addetto militare dell’ambasciata sovietica. C’era la Guerra Fredda, i missili inviati da Kruscev a Cuba minacciavano l’America, il mondo sembrava sulla soglia della terza guerra mondiale, per cui era legittimo il sospetto che lei raccontasse alla spia russa i segreti del pillow talk (conversazione sul cuscino) con il ministro. L’’affare Profumo” fu perciò uno scandalo sensazionale, con tutti gli ingredienti necessari, sesso, spionaggio e politica, per occupare i tabloid per mesi. Alla fine il presunto colpevole, Profumo, si dimise; la squillo 19enne, Christine Keeler, fu brevemente imprigionata ed ebbe una non molto più lunga stagione di fama; e il suo protettore, un faccendiere nella cui residenza di campagna il ministro aveva conosciuto la ragazza, si suicidò alla fine del processo intentatogli per essersi ”procurato denaro con metodi immorali”. Era un’altra epoca, sebbene fossero pure gli anni in cui sbocciava la ”swinging London”, con la minigonna, i capelloni, i Beatles e un’aria di rivoluzione culturale: la foto della Keeler nuda, a gambe larghe su una sedia, resta un’icona di quel tempo. Profumo, in realtà, non passò alcun segreto ai russi: un’inchiesta lo riconobbe innocente del reato più serio. Ma mentì al Parlamento dicendo di non avere avuto ”una relazione con quella ragazza” (sembra di risentire Clinton su Monica), e per la menzogna perse il posto mettendo fine a una brillante carriera. Veniva da una famiglia di aristocratici italiani, emigrati dalla Sardegna in Inghilterra nel 1885; era stato decorato al valore sul fronte della II guerra mondiale; aveva studiato a Oxford; il premier conservatore Harold Macmillan lo considerava uno dei suoi più stretti collaboratori e pareva destinato a diventare ministro degli Esteri: invece finì inseguito dai paparazzi. Abbandonò la politica per dedicarsi alla carità nell’East End, sostenuto dalla moglie, un’ex stella del cinema che lo perdonò e rimase sempre al suo fianco. Per i suoi meriti di filantropo, Profumo fu riabilitato: nel 1975 la regina gli diede la decorazione di Comandante dell’Impero, nel ’95 la Thatcher lo definì ”un eroe nazionale” [...] Di scandali a base di sesso&politica, la Gran Bretagna ne ha avuti tanti, prima e dopo Profumo: ma nessuno, viene da dire, bello come il suo. Anche perché allora, quando un ministro o un vip finiva nei guai, spariva dalla circolazione; mentre adesso, che si tratti del ministro Blunkett o della modella Kate Moss, che in ballo ci siano sesso, bustarelle o cocaina, gli scandali sono come una porta girevole: oggi esci di scena, domani rientri, magari con onori più grandi di prima» (Enrico Franceschini, ”la Repubblica” 11/3/2006). «[...] Protagonista del primo grande scandalo politico del dopoguerra, per oltre quarant’anni Profumo aveva espiato le sue colpe dedicandosi a opere benefiche e ricostruendosi con queste una verginità morale [...] Di questi tempi, forse, un ”caso Profumo” non meriterebbe neppure l’attenzione della stampa scandalistica; ma nell’Inghilterra bacchettona del 1963 - i Beatles facevano ancora scandalo per le loro zazzere - la storia di un ministro della Guerra coinvolto in una relazione con una squillo d’alto bordo - la Keeler-Mata Hari, appunto - che nel suo letto ospitava anche l’addetto navale sovietico (e spia del Kgb) Evgenij Ivanov, con un corollario di impliciti rischi per la sicurezza nazionale, finì per portare alle dimissioni del primo ministro conservatore Harold Macmillan e, dopo il breve interregno di Sir Alec Douglas-Home, alla vittoria laburista di Harold Wilson l’anno seguente. Forse - anche questo un segno dei tempi - Profumo l’avrebbe fatta franca se avesse subito confessato la sua relazione con la Keeler. Di fatto la colpa più grave, quella che lo costrinse alle dimissioni, non fu tanto la boccaccesca vicenda che lo aveva avuto protagonista, quanto l’aver mentito ai Comuni negando qualsiasi ”improprietà” con la Keeler, salvo poi vedersi costretto a ritrattare e confessare dopo dieci settimane di martellamento da parte della stampa britannica. La moglie, l’ex attrice Valerie Hobson - fu la sola a perdonarlo e a schierarsi fedelmente al suo fianco. E già l’indomani della caduta John Profumo, elegante e impomatato come sempre, si presentava alla Toynbee Hall, un centro assistenziale nell’East End londinese, chiedendo se potesse lavare i piatti della mensa per i poveri. Lì sarebbe rimasto per oltre quarant’anni, non certo a lavare piatti: sfruttando la sua abilità politica e le sue conoscenze, trasformò quella modesta opera di carità in uno dei centri assistenziali più importanti d’Inghilterra. Sarebbe stata Margaret Thatcher, nel 1995, a sdoganarlo definitivamente. ”Uno dei nostri eroi nazionali”, lo definì senza paura di andare controcorrente; e alla festa per i suoi 70 anni la Lady di Ferro lo mise a sedere accanto alla regina Elisabetta. ” ora di dimenticare la storia della Keeler - spiegò -. La sua è stata un’ottima esistenza”. [...] La sua carriera politica era stata fulminea. Con un po’ di sangue italiano nel sangue, un titolo di barone che peraltro non ha mai sfoggiato, e soprattutto una considerevole ricchezza di famiglia, dopo gli studi a Harrow e Oxford John Profumo era approdato ai Comuni ad appena 25 anni, nel 1940. Era stato uno dei pochi a votare contro l’’appeasement” voluto dal primo ministro Neville Chamberlain. Rieletto nel 1950, dopo la parentesi laburista di Clement Attlee, aveva occupato una serie di incarichi minori di governo fino al luglio 1960, quando Macmillan lo aveva fatto ministro della Guerra. Tutti gli prevedevano un grande futuro; se non fosse stato - appena un anno dopo - per il suo incontro con Christine Keeler. Il fattaccio avvenne nella principesca tenuta di Cliveden, la villa di campagna di Lord Astor. Bella, disinibita - chi ha dimenticato la foto-icona di lei nuda seduta a cavalcioni di una sedia? - la Keeler era il simbolo dell’Inghilterra che stava uscendo dal grigiore degli Anni 50 e che scopriva una nuova liceità, una ”dolce vita” - minigonne, ragazze belle e disponibili, party in lussuose ville di campagna - che l’austerità del dopoguerra aveva fino ad allora precluso. Scappata di casa a 16 anni, ballerinetta e spogliarellista con la Rice-Davies in uno dei locali allora più noti di Londra (il Murray’s Revuebar), era entrata con l’amica nell’orbita di Stephen Ward, un osteopata bene introdotto nell’’Inghilterra bene”, forse impotente ma celebre per i suoi festini a base di sesso, propenso a fornire le sue ragazze a occasionali clienti (si uccise in carcere, poche ore prima di un’inevitabile condanna per sfruttamento della prostituzione). Per la Keeler, ragazza del popolo con molte ambizioni, quel mondo era qualcosa di meraviglioso. Così finì anche lei, al seguito del dottor Ward, nella villa di Cliveden. La relazione con Profumo, in quell’estate del 1961, fu breve. Ma due anni dopo, quando di scandalo si parlò, l’Inghilterra apprese che a turno, nell’alcova di quella brunetta che in una notte d’amore guadagnava quanto un impiegato in un mese, oltre al ministro della guerra era stata la spia sovietica. Qualche mese dopo l’inchiesta pubblica condotta da Lord Denning (fu un best-seller, se ne vendettero 100 mila copie) dichiarò che non c’erano stati rischi per la sicurezza nazionale. Ma ormai la frittata era stata fatta e Profumo lavava piatti alla Toynbee Hall. La Rice-Davies fuggì e la Keeler la seguì: fu poi condannata a nove mesi per tutt’altre faccende. La bella Christine - in realtà non più bella, appesantita dai suoi 64 anni e da due matrimoni falliti, ridotta a fare l’affittacamere in un sobborgo di Londra - sarebbe riapparsa nel 1993, qualche anno dopo l’uscita del film Scandal - con un libro di memorie, nel quale per la prima volta ammetteva: ”Sì, ho fatto la spia”. A quella confessione nessuno diede molto peso. Ammise sì di avere avuto, protagonista suo malgrado della guerra fredda, ”simpatie comuniste”, di avere ”portato messaggi”, che Stephen Ward ”era il numero uno delle spie russe a Londra”, addirittura che il suo Pigmalione le aveva chiesto di ottenere informazioni sulle testate nucleari in Germania. Ma Ivanov, dalla Mosca di Eltsin, replicò che fu proprio a vederla scherzare in piscina con Profumo che gli venne l’idea di sfruttare l’occasione: ”Non sarei mai andato con lei se non l’avessi vista, quel giorno, giocare sulle spalle di Profumo”. Tanto era bastato allo scaltro diplomatico-spia del Cremlino per inguaiare il potente ministro di Sua Maestà» (Fabio Galvano, ”La Stampa” 15/3/2006). «Una sera d’estate del 1960, una ragazza fa il bagno nuda nella piscina di una delle più belle residenze nobiliari del Regno. Due uomini, due uomini molto importanti, la vedono. La bella sconosciuta esce dall’acqua, si copre con un asciugamano. I due gentlemen, su di giri dopo una cena brillante e alcolica, cercano di strapparglielo... Sembra un film. Era l’inizio della vicenda di sesso, spionaggio, politica, menzogna, sette colpi di pistola e un suicidio che è entrata nella storia come Lo Scandalo Profumo. [...] Christine Keeler, prostituta d’alto bordo [...] all’epoca dei fatti aveva 19 anni. Il ministro ne aveva 45. Cominciò a frequentarla senza sapere che nella sua selezionata lista di ”cari amici” c’era anche Yevgheny Ivanov, capitano di Marina, attaché militare dell’ambasciata sovietica a Londra e naturalmente, come usava allora, agente sotto copertura del Kgb. La Keeler non ebbe problemi a intrattenere anche John Profumo, discendente di un barone italiano trapiantato in Inghilterra nel 1880 (il suo nome, perfetto per la storia, qui si pronuncia ”profiumo”). Il brillante ministro era abituato a vivere avventurosamente. Era già ai Comuni e aveva votato contro l’appeasement con la Germania nazista nel 1940. Aveva indossato la divisa ed era stato sui campi di battaglia del Nord Africa e poi nella campagna d’Italia, salendo fino al grado di Brigadiere Generale. Tornato alla politica, l’ascesa nel governo, un possibile futuro da premier Tory. Forse non sapeva che nel letto di Christine passava anche l’ufficiale sovietico. Certo sapeva che lei faceva la call-girl e che veniva manovrata dal dottor Ward, un osteopata che contava tra i suoi pazienti Winston Churchill e Frank Sinatra. Non gliene importava perché per lui era solo una divagazione sessuale: Profumo restava profondamente innamorato della moglie, la bella attrice Valerie Hobson. La storia andò avanti per mesi. Finché un ex fidanzato mollato dalla Keeler pensò bene di sparare sette colpi di pistola contro la porta di casa di lei. L’MI5 cominciò ad occuparsi del caso. Le voci arrivarono ai Comuni e una parlamentare, nel marzo 1963, chiese brutalmente in aula ”se l’onorevole Ministro della Guerra fosse in relazione con la signorina Keeler”. Profumo negò. Ma i giornali si lanciarono sulla storia, la prima del genere. Spuntò una lettera e il 5 giugno 1963 fu costretto a dimettersi. Al processo vennero dettagliatamente descritti ”i party depravati” in una camera con specchi finti che permettevano di guardare in segreto persone appostate dall’altra parte. Si determinò che nel via vai nella stanza da letto della signorina Keeler ”in diverse occasioni il ministro e la spia del Kgb non si incontrarono solo per una questione di minuti”, un fatto che ”divertiva molto la ragazza”. Lord Astor, il compagno di passeggiata intorno alla piscina, quella notte d’estate del 1960, negò qualsiasi coinvolgimento (pochi gli credettero). Ward, il dottore che offriva medicine e prostitute, si uccise prima della sentenza che lo avrebbe condannato. Anche se fu accertato che tra le lenzuola non era stato sospirato alcun segreto militare o di Stato, la rovina del ministro della Guerra diede un colpo mortale al governo di Harold Macmillan. A novembre il primo ministro si dimise ”per motivi di salute” e pochi mesi dopo il partito conservatore perse le elezioni. Per anni Profumo fu evitato con disprezzo dagli ex amici Tory, che gli rinfacciavano di aver causato il declino del partito negli anni 70. Molto più tardi, l’ormai incanutito comandante Ivanov, rideva ancora di quel terremoto, giurando di non aver avuto purtroppo merito nello scatenarlo. Mai pensato di carpire segreti, solo sesso. Dopo la caduta, una mattina della fine del 1963 Profumo andò a bussare alla porta di un’organizzazione caritatevole per i poveri dell’East End: ”Potrei lavare i piatti o i bagni per voi?”. Lavorò per i diseredati di Londra per quarant’anni, diventando presidente della charity. La signora Thatcher lo volle alla festa dei suoi 70 anni, lo fece sedere accanto alla regina, lo definì ”uno dei nostri eroi nazionali”. [...]» (Guido Santevecchi, ”Corriere della Sera” 11/3/2006).