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 2002  aprile 25 Giovedì calendario

Un ex chierichetto può far fallire la diocesi di Dallas, Corriere della Sera, giovedì 25 aprile 2002 New York

Un ex chierichetto può far fallire la diocesi di Dallas, Corriere della Sera, giovedì 25 aprile 2002 New York. Qualche ex sacerdote aveva cominciato a sussurrarlo mesi fa: «L’unica cosa più segreta del sesso, nella Chiesa, è la finanza». Ora che il bubbone dei preti pedofili è esploso, il velo sembra cadere su due grandi misteri della Curia americana: perché sesso e soldi, stavolta, potrebbero essere le facce del medesimo problema. è una specie di vendita delle indulgenze alla rovescia, ha scritto di recente il ”Time”, con una sintesi spietata: «Nel Medioevo la Chiesa vendeva le indulgenze ai peccatori che pensavano così di comprarsi il paradiso. Ora paga, nella speranza di acquistare il perdono per se stessa». Il prezzo di questo perdono, negli Stati Uniti, patria degli avvocati d’assalto e delle cause civili, è esorbitante. Fonti legali vicine alle vittime parlano di un miliardo di dollari (circa un miliardo e 140 milioni di euro) sborsato complessivamente dalle diocesi americane per risarcimenti di danni e accordi stragiudiziali negli ultimi 17 anni. Fonti più vicine alla Curia sostengono che si tratta di ”esagerazioni”, ma ammettono che la cifra potrebbe aggirarsi attorno ai 350 milioni di dollari (poco meno di 400 milioni di euro). Questa storia non comincia a Boston lo scorso autunno. I peccati di padre Geoghan, il pedofilo coperto dal cardinale Law (che alla fine potrebbe costare da solo all’Arcidiocesi cento milioni di dollari di danni), non sono che l’ultimo tassello. Il primo scandalo di questo tipo, con relativo risarcimento, risale appunto a 17 anni fa, al 1985: in Louisiana il reverendo Gilbert Gauthe confessò di avere abusato di un chierichetto e di settanta boy scout, e la sua diocesi pagò 18 milioni di dollari alle famiglie dei ragazzi. Anche su Gauthe, come su Geoghan, c’erano sospetti antichi, ma anche il suo vescovo non aveva trovato di meglio che trasferirlo da una parrocchia all’altra fino al disastro. Poi gli scandali si sono susseguiti, da Minneapolis a Chicago, da Dallas a Los Angeles. Molti altri sono rimasti segreti, come segrete sono le cifre servite per metterli a tacere. Ma ora Boston è l’epicentro di un terremoto che non può essere più fermato. I dollari non bastano più e, anzi, cominciano a scarseggiare. A marzo, il party nella residenza del cardinale Law, l’evento sociale dell’anno in città, è stato cancellato dalle associazioni di carità dopo che decine di benefattori hanno scritto lettere indignate: «Siete pazzi? Non vogliamo che le nostre offerte servano a salvare i pedofili». Joseph O’Donnell, presidente di un gruppo di donatori e da sempre sostenitore di Law, ha spiegato: «La gente dice come la pensa chiudendo il portafogli». Prima dello scandalo, Law prevedeva di raccogliere 300 milioni di dollari di donazioni. Ora l’Arcidiocesi potrebbe persino dover vendere la sua residenza per far fronte alle spese legali. La perdita è grave, ma sembra una goccia nell’alluvione di nuovi debiti che molte altre diocesi devono affrontare, vendendo beni per evitare la bancarotta. Le assicurazioni non coprono tutto. A rischio sono, di conseguenza, le migliaia di opere della Chiesa americana, dalle scuole agli ospedali, agli enti di beneficenza. Se lo scandalo colpisce davvero le donazioni, «si creerà una nuova categoria di vittime tra i bambini: quelli che non potremo più assistere», ha detto a ”Business Week” il direttore finanziario dell’Arcidiocesi di Boston, David Smith. Il disperato e, a tratti, goffo tentativo di Law di insabbiare tutto si spiega così anche in termini economici. Come, ora, la reazione del Vaticano: la Chiesa americana è, assieme a quella tedesca, la principale contribuente delle casse romane. I pochi precedenti noti sono pesantissimi. A Minneapolis nel ’90 una giuria assegnò un risarcimento di 3 milioni e mezzo di dollari a un uomo che da ragazzo era stato molestato e per vent’anni aveva chiesto giustizia. A Santa Fe, New Mexico, 17 preti furono coinvolti nel ’91, in 140 cause per abusi sessuali: la Curia pagò 50 milioni di accordi stragiudiziali. A Dallas, nel ’97, un ex chierichetto ha ottenuto il risarcimento record di 119 milioni di dollari e ha accettato un pagamento rateizzato di 23 milioni di dollari l’anno per evitare che la diocesi facesse bancarotta. «Ma i soldi non guariscono i traumi», dice David Gagnon, che ha 37 anni, è stato abusato da bambino a Portland e spende i soldi del risarcimento pagando ancora oggi 150 dollari l’ora di psicoterapia. «E sono spesso il prezzo del silenzio», aggiunge Jeff Anderson, un avvocato che ha seguito centinaia di cause del genere. Un suo cliente accusava di molestie l’ex vescovo di Palm Beach, Anthony O’Connell: per anni ha taciuto in cambio di 200 dollari al mese, ora ha deciso di dire basta. Forse la sua è stata un’estorsione o forse, come dice l’avvocato, «una tangente pagata dal vescovo per comprarsi l’omertà». è probabile comunque che anche quei soldi siano stati sottratti ai poveri, alle famiglie, ai bambini della Chiesa americana. Goffredo Buccini