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 2006  marzo 15 Mercoledì calendario

Catherine Blackledge, nata nel 1968, ha conseguito un Ph. D. in chimica al Birkbeck College di Londra

Catherine Blackledge, nata nel 1968, ha conseguito un Ph. D. in chimica al Birkbeck College di Londra. Ha lavorato come giornalista free lance per numerose testate scientifiche. Nel 1999 è stata fra i candidati finalisti del GlaxoScienze Writers Prize. Macchina del Tempo l’ha intervistata a proposito del suo nuovo saggio Storia di V. Il suo libro, dottoressa Blackledge, tocca argomenti molto delicati. Non pensa che possano infastidire i maschi? Oppure crede che gli uomini del 2006 siano in grado di apprezzare il libro perché hanno voglia di imparare di più sulla sessualità femminile? Ho scritto Storia di V non solo per le donne ma anche per gli uomini. Con questo libro volevo mettere a confronto i genitali maschili e quelli femminili, e infatti tra le pagine si trovano immagini e disegni che riguardano entrambi. Uomini e donne sono molto più simili di quanto non si creda, e questo fatto si mostra con evidenza incredibile osservando i loro genitali. Quando scrivevo il libro, ad esempio, ho fatto una scoperta incredibile: gli uomini hanno la clitoride e la clitoride maschile si comporta esattamente come quella femminile! Non solo: la storia della clitoride maschile era nota già secoli fa, ma per qualche tempo gli anatomisti l’hanno fatta sparire dai libri di testo! Al giorno d’oggi stiamo riscoprendo che i due sessi sono molto simili: e questa informazione, a mio giudizio, consentirà a donne e uomini di provare un maggior piacere nel rapporto sessuale. Non credo che il mio libro possa irritare i maschi, e comunque una cosa è certa: finora non si è lamentato nessuno! Di solito i lettori uomini restano affascinati da queste pagine. Credo che Storia di V possa insegnare tante cose sia agli uomini che alle donne. Io stessa, mentre facevo ricerche per il libro, sono rimasta stupefatta dalla mia ignoranza. Credevo di avere un’idea piuttosto completa della storia della vagina, e invece mi sbagliavo! Studiando le altre culture e le epoche passate ho scoperto nozioni scientifiche, storiche, mitologiche e linguistiche che non avrei mai immaginato. Se qualcuno viene turbato da un libro del genere, c’è una sola spiegazione: si tratta di una persona insicura della propria sessualità, problema causato da una formazione culturale che identifica il piacere erotico con il peccato. Ma questo vale per entrambi i sessi, non solo per i maschi. Che reazioni hanno, in genere, le donne europee che leggono il suo libro? Qualcuna mi ha detto: ”Guardando le fotografie a colori delle vagine mi sono resa conto di essere normale!”. Questa frase mi commuove ma non mi stupisce. raro vedere immagini di genitali femminili (a parte quelle pornografiche) e le donne di rado si guardano l’un l’altra: quindi molte non si sentono ”normali” oppure non apprezzano affatto la bellezza di quello che hanno tra le gambe! Alcune lettrici, invece, mi dicono: ”Finalmente qualcuno ha raccontato la storia della vagina da tutti i punti di vista, celebrando la femminilità in tutta la sua potenza”. Altre lettrici hanno commentato l’importanza di parlare dell’eiaculazione femminile e dell’incredibile predisposizione della donna per l’orgasmo. La frase che mi colpisce di più? ”Grazie, quello che hai fatto è stato davvero importante”. Pensa che alcune donne possano provare imbarazzo leggendo il suo libro in treno o al bar? Ad esempio è facile pensare che qualcuna arrossisca se, mentre lo sfoglia, si aprono davanti a tutti le foto a colori della vagina! Perché siamo così intimoriti dai nostri organi sessuali? La ragione per cui ci vergogniamo dei nostri genitali è antichissima. Per non vergognarcene, dovevamo crescere in una cultura che celebrava la sessualità degli uomini e delle donne. Ci dovevano insegnare fin da piccoli quanto importanti siano il sesso e il piacere, dovevano insegnarci le tecniche di masturbazione, come funziona l’amplesso, insomma dovevano metterci in testa che il sesso è bello e buono. Invece siamo cresciuti in una cultura che ci ha insegnato l’opposto: il sesso e gli organi sessuali sono cose di cui vergognarsi, non dobbiamo toccarci le parti intime, non ne dobbiamo parlare, il sesso è lecito solo nei confini di una relazione benedetta dalla Chiesa. In questo contesto è normale vergognarsi se qualcun altro ci scruta mentre osserviamo immagini della vagina! Scrivendo il libro, quando mi capitava di parlarne, io stessa arrossivo spesso! E questo, chissà perché, mi succedeva soprattutto nelle biblioteche inglesi. Mi piacerebbe dire che oggi non provo più alcun imbarazzo, ma in realtà non è così, forse per via della mia cultura cattolica. Qualcosa sta cambiando o non ci libereremo mai di questo tabù? Sono rimasta molto sorpresa quando ho firmato un accordo per la vendita del libro in Cina, spero che questo sia un segnale positivo di cambiamento. Mi sono molto seccata, invece, quando ho firmato un ordine per l’Inghilterra: hanno rifiutato le immagini a colori perché - sostenevano - il libro poteva capitare nelle mani dei bambini! Che ipocrisia: in un paese che produce quantità enormi di materiale pornografico, non si stampano foto a colori della vagina! Questo dimostra che i tabù su sesso e genitali sono duri a morire. Alla fine abbiamo trovato un compromesso: stampare le immagini in bianco e nero. Pare che in questo modo siano ”meno pericolose”! Anche in Giappone le immagini sono in bianco e nero: laggiù pubblicarle a colori è illegale. Perché gli uomini, diversamente dalle donne, non si vergognano affatto dei loro genitali ma anzi si vantano del pene come fosse un trofeo? Nella cultura occidentale i genitali maschili creano meno imbarazzo perché li celebriamo e li conosciamo molto meglio di quelli femminili. La nostra cultura vuole che il maschio sia una creatura sessuale potente, lo stesso non può certo dirsi per la donna. Inoltre i maschi, col loro pene, sono letteralmente più visibili! Un uomo guarda il proprio pene e lo tocca ogni giorno. I genitali femminili non sono altrettanto visibili: questo, insieme con la cultura maschile dominante, ha fatto sì che gli onori spettassero tutti ai genitali maschili. Per questa ragione, sui testi di biologia, le informazioni sul pene e lo sperma occupano tante pagine, quelle sulla vagina piccoli ritagli. Ma qualcosa sta cambiando. La scienza comincia a scoprire che c’è ancora molto da imparare sui genitali femminili. Spero che il mio libro aiuti le donne a divenire orgogliose dei loro genitali. Io lo sono diventata! Leggendo ogni giorno quant’è potente, sensibile e dinamica la vagina e come culture lontane nel tempo e nello spazio le abbiano reso omaggio con favole mitologiche e opere d’arte, non potevo non cambiare atteggiamento verso i miei genitali! Finalmente ho compreso che gli uomini amano moltissimo la vagina, che adorano eccitare sessualmente una donna, che la parola ”donna” è incisa nei loro sensi e nelle loro emozioni. Grazie a Storia di V mi sento molto più felice di essere donna, molto più potente sessualmente! Mentre scrivevo il libro ho incontrato il mio fidanzato, che sposerò l’anno prossimo. Essere orgogliose di se stesse può avere tante conseguenze! Pensa che storia di V sia un libro da leggere in coppia? Mi piacerebbe che Storia di V fosse letta dalle coppie ma anche dalle persone sole. Spero che aiuti maschi e femmine a conoscersi meglio l’un l’altro, a parlare di sesso e a riderci sopra. Alcune storie sono così incredibili che ti viene voglia di raccontarle agli altri. A me, quando scrivevo il libro, capitava proprio così: non la smettevo mai di parlarne. Ad esempio raccontavo a tutti che in passato la vagina era giudicata così potente che una donna, mostrandola al diavolo, lo faceva scappare via! Ha intenzione di scrivere un altro libro sul sesso? Non mi sento pronta per scrivere un altro libro. Magari fra qualche anno. Per adesso voglio godermi questo. Se lavorasse a un libro sul sesso maschile come lo scriverebbe? L’approccio sarebbe identico, però dovrei chiedere una consulenza al mio compagno! Può dare un consiglio ai nostri lettori (donne e uomini) per vivere serenamente e pienamente la loro sessualità? Parlate con la persona che amate, ditele quello che vi piace e quello che non vi piace, ridete insieme delle vostre predilezioni erotiche, apritevi il più possibile nel corpo e nelle emozioni. Un altro suggerimento? Diventate voi stessi gli scienziati della vostra sessualità! Fate ricerche ed esperimenti sul vostro corpo, in modo da scoprire i gusti sessuali prima di trovarli descritti nei libri! Imparate ad amare voi stessi, scoprite quello che vi dà piacere e spiegatelo alla persona che amate. Non sentitevi in colpa perché amate il sesso: il senso del peccato è un frutto dell’educazione ricevuta. Liberatevene e imparate a godere al meglio delle gioie dell’eros!