MACCHINA DEL TEMPO APRILE 2006, 15 marzo 2006
Cos’è la Rupe Tarpea? A Giovanni di Belluno risponde Lorenzo Bianchi, primo ricercatore dell’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Cnr di Roma La Rupe Tarpea è quella ripida parete del Campidoglio, a Roma, dalla quale nell’antichità venivano gettati i condannati a morte per crimini contro lo Stato
Cos’è la Rupe Tarpea? A Giovanni di Belluno risponde Lorenzo Bianchi, primo ricercatore dell’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Cnr di Roma La Rupe Tarpea è quella ripida parete del Campidoglio, a Roma, dalla quale nell’antichità venivano gettati i condannati a morte per crimini contro lo Stato. Secondo quanto apprendiamo genericamente dalle fonti antiche, si trattava di un precipizio sul lato del Campidoglio che guarda verso la piazza del Foro romano. Il nome della rupe viene dagli antichi fatto derivare da quello di Tarpea, la fanciulla che, secondo la leggenda, da lì venne gettata dopo avere aperto la via del colle ai Sabini. Questi, condotti da Tito Tazio, cercavano di riprendersi le donne loro rapite dai Romani guidati da Romolo. I topografi del XVI e XVII secolo, fraintendendo alcune fonti antiche, identificarono la rupe con il lato che guarda il teatro di Marcello; all’inizio del XIX secolo ne venne spostata l’identificazione al lato opposto, dalla parte che prospetta su piazza della Consolazione, dove tuttora è visibile una ripida parete di tufo, e poi anche - come ipotesi - a quella che guarda il Quirinale, verso il Foro di Traiano. Studi più recenti collocano la rupe piuttosto sul lato dell’Arx, cioè la parte del Campidoglio su cui è attualmente edificata la chiesa di Santa Maria in Ara Coeli, presso il Carcere Mamertino.