Varie, 14 marzo 2006
BONOMI
BONOMI Andrea New York (Stati Uniti) 25 marzo 1965. Imprenditore. Presidente di Investindustrial (Ducati ecc.) • «[...] il volto giovane della terza generazione dei Bonomi, dinastia di industriali e immobiliaristi milanesi, un braccio operativo tutto concentrato sull’impresa (Investindustrial) ma le radici sono quelle antiche. O meglio quelle rimaste dopo che nell’agosto dell’85 il manager scalatore Mario Schimberni soffiò loro Bi-Invest, la holding (classe 1918) che aveva in portafoglio dalle assicurazioni (Fondiaria) alla chimica (Mira Lanza e Montedison). ”L’obiettivo era di costruire un gruppo indipendente, stile anglosassone, una sorta di merchant bank a servizio dell’industria con tutte le attività riunite in questo edificio. Ma ci fu il take over di Montedison, una speculazione finanziaria contro la nascita di un polo alternativo”. E i Bonomi si ritirarono tra Londra e Madrid dove si trovavano ”le uniche attività rimaste in seguito allo spezzatino del dopo scalata”. Che ridisegnò l’assetto del sistema finanziario italiano. ”Oggi devo ringraziare Schimberni che ci ha lasciato i rami all’estero, è da lì che siamo ripartiti”. Primogenito di Carlo e nipote di Anna Bonomi Bolchini, la Signora della Borsa [...] Andrea non è solo il rampollo di una nota famiglia milanese. anche l’interprete di un ritorno. Dopo un training in Lazard tra New York e Londra (dove impara i segreti del private equity), Andrea parte da quel network di relazioni costruite dalla nonna e dal padre all’estero: ”Era la fine degli anni ”80, in Italia i cambi andavano su e giù, c’era la Lega di Bossi e Mani pulite, gli stranieri avevano paura di investire. Allora presentai il nostro biglietto da visita: ”L’Italia è un paese difficile ma noi lo conosciamo bene’”. E dal ”90 con la creazione di Investindustrial (di cui Andrea è presidente, il fratello Carlo Umberto [...] si occupa dell’attività spagnola, mentre Emanuele [...] della collezione d’arte di famiglia) la storia dà ragione ai Bonomi. Prima solo dal quartier generale di Londra, dal ”94 anche da quella stessa sede nel centro storico di Milano (dietro a Mediobanca) dove si sarebbe dovuta trasferire Bi-Invest, Investindustrial fa affari [...] Le linee guida? ”Investimenti non puramente finanziari ma con un approccio industriale, in aziende di qualità, con un’ottica di management di medio-lungo termine. In sostanza cediamo la partecipazione quando il progetto industriale è concluso. Dai 5 ai 10 anni. E raramente vendiamo a fondi”. Nessun limite merceologico. [...]» (Antonia Jacchia, ”Corriere della Sera” 14/3/2006).