Attilio Bolzoni La Repubblica, 10/05/2002, 10 maggio 2002
Il pugno di ferro dell’imbianchino, La Repubblica, venerdì 10 maggio 2002 Palermo. Onore e disonore al Borgo Vecchio dove si trova il pane fresco anche a mezzogiorno di Natale e il pesce arrostito sulla brace anche a mezzanotte
Il pugno di ferro dell’imbianchino, La Repubblica, venerdì 10 maggio 2002 Palermo. Onore e disonore al Borgo Vecchio dove si trova il pane fresco anche a mezzogiorno di Natale e il pesce arrostito sulla brace anche a mezzanotte. Onore che si difende pubblicamente in piazza e disonore che si nasconde nei vicoli maleodoranti [...], le due facce di una Palermo antica che è riemersa all’improvviso con una delle sue storie. E con due morti, due uomini uccisi in pieno giorno e davanti a tutti, bucati con 38 coltellate e sfregiati con un «pugno di ferro» costellato da lame acuminate. Sembrava un regolamento di conti tra piccoli «malacarne» che facevano commercio di droghe. E invece era la vendetta di uomini che lavavano l’offesa per un mancato «rispetto» alle loro donne. Nomi degli assassini e retroscena del doppio delitto sono arrivati alla polizia dal ventre del popolare quartiere che per sette giorni e sette notti è stato assediato dagli «sbirri» [...] Onore e disonore al Borgo Vecchio che per non avere più la legge tra i piedi ha consegnato i tre assassini. Il fatto risale a tre martedì fa, al tramonto del 23 aprile. C’è una grande folla al mercato quando due balordi - uno si chiamava Antonino Lupo e l’altro Vincenzo Chiovaro - si confondono tra le bancarelle [...] Sono arrivati lì da Brancaccio per un «ragionamento» con tre uomini, un padre coi due suoi figli. Dura solo pochi secondi la discussione, poi il padre e i due ragazzi tirano fuori i coltelli e quel «pugno di ferro» con le lame appuntite sui bordi e massacrano quei due [...] Il «ragionamento» era sulle attenzioni che i due uomini di Brancaccio avevano manifestato nei confronti di due donne del rione. «Molestavano la moglie e la figlia di Gaetano C. mentre lui era in galera. Quando è uscito e ha chiesto spiegazioni quelli gli hanno riso in faccia, così li hanno ammazzati», ha fatto sapere il rione alla polizia dopo una settimana di inferno. Tutti avevano visto e nessuno aveva visto. Come sempre a Palermo [...] Ma il giorno dopo il quartiere è stato preso d’assalto come i paesini delle Madonie ottanta e passa anni fa venivano cinti d’assedio dai soldati del prefetto Mori. Un’invasione di polizia, controllo di ogni auto, tonnellate di frutta sequestrata, quintali di carne portati via, sigilli dappertutto: il più popolare mercato di Palermo era diventato un mercato morto. Solo due botteghe su cento erano risultate in regola, il resto tutto abusivo. Così è esplosa la rivolta dei commercianti [...] Poi all’improvviso il rione che si tira i conti e rompe il muro dell’omertà. Il resto della storia è intorno a quella micidiale arma da film dell’orrore che ha tagliato i due uomini di Brancaccio, quelle lame incastrate nella cazzottiera, qualcosa di antico e di moderno insieme, qualcosa che serve non solo a uccidere ma a uccidere con una crudeltà in più. Il pugno di ferro non è stato trovato. stato trovato invece Gaetano C., l’uomo che ha difeso il suo «onore» davanti a tutti. Fa l’imbianchino, qualche anno fa era stato in galera per un tentato omicidio. L’hanno rintracciato in un reparto psichiatrico [...] Dice che soffre di depressione, il suo corpo è martoriato da ferite che probabilmente si è procurato lui stesso per tentare di farsi dichiarare pazzo. E scagionare i suoi complici, i suoi due figli. Attilio Bolzoni