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 2006  marzo 06 Lunedì calendario

Anno III - Centottesima settimanaDal 27 febbraio al 6 marzo 2006Bambino. Il bambino Tommaso, di 17 mesi, bellissimo ed epilettico, è stato rapito la sera di giovedì 2 marzo, tra le sette e mezza e le otto

Anno III - Centottesima settimana
Dal 27 febbraio al 6 marzo 2006

Bambino. Il bambino Tommaso, di 17 mesi, bellissimo ed epilettico, è stato rapito la sera di giovedì 2 marzo, tra le sette e mezza e le otto. La mamma stava scaldando la minestra, il papà era a tavola con l’altro figlio Sebastiano di 8 anni, Tommaso sul seggiolone. A un tratto è mancata la luce. La mamma è tornata a tentoni in cucina, il papà è uscito fuori a vedere cos’era successo. Siamo in aperta campagna, nella Bassa emiliana, una località che si chiama Casalbaroncolo e sta in provincia di Parma. Il papà è Paolo Onofri, di 48 anni, direttore dell’ufficio postale di Parma Sud-Montebello. La mamma si chiama Paola Pellinghelli, 42 anni, anche lei impiegata alle poste. La casa è isolata e in ristrutturazione: la famiglia si mette a posto piano piano una stanza dopo l’altra, sull’aia ci sono anche le macchine per far la calce. Così intorno non c’è nessuno e il silenzio è perfetto. Il papà dopo qualche minuto rientra in casa e ha con sé due uomini, uno col casco, l’altro con cappuccio. Il papà cerca di accontentarli con 150 euro che cava dal portafoglio, ma uno di loro grida all’altro - come racconterà alla polizia il piccolo Sebastiano - ”Prendi il bambino, prendi il bambino!”. Non c’è violenza, non c’è scasso, non prendono nient’altro. Tutta l’azione dimostra che sono entrati in quella casa con lo scopo preciso di portar via Tommaso. Il quale deve prendere ogni giorno, e a ore precise, un farmaco che si chiama Tegretol e che tiene a bada l’epilessia. Senza quella medicina, potrebbe morirne. Le indagini, nel momento in cui scriviamo, non hanno portato nessun risultato se non questo: ogni movente pare esagerato rispetto all’enormità del sequestro. Non ci sono nel passato della famiglia nemici che possano aver architettato una vendetta di queste proporzioni e Paolo Onofri, come direttore di un ufficio postale, non ha accesso a somme tanto cospicue da giustificare un’azione, oltre tutto, così pericolosa per gli stessi banditi: i due sequestratori non hanno tagliato i fili del telefono e non si sono portati via i cellulari. L’azione è stata premeditata: il sabato precedente qualcuno aveva fatto sparire il cane di famiglia. Forse la chiave del rapimento sta nella frase che ha pronunciato il padre disperato: ”Tommy era bellissimo, per questo l’hanno preso”. Benché sembri assurdo, è possibile. Il traffico di bambini, motivato dalle adozioni, dalla pedofilia e dalla compravendita di organi, è tra i più redditizi. In Italia scompaiono mediamente 2500 minori l’anno. Almeno 500 di questi non vengono mai più ritrovati.
Berlusconi. Trionfale tour di Berlusconi negli Stati Uniti: ha parlato 25 minuti al Congresso riunito, è stato interrotto 16 volte dagli applausi sia della destra repubblicana che della sinistra democratica, è stato onorato da un paio di standing ovation, ha fatto venire le lacrime agli occhi persino a Hillary Clinton, quando ha raccontato del padre che lo portava a vedere il cimitero dove sono sepolti tanti americani che hanno dato la vita per l’Europa. Ha poi pronunciato un altro gran discorso nell’hangar della portaerei Intrepid: in smoking ha ricevuto la Medaglia della Libertà (Tricolore e Star and Stripes intrecciate) e ha detto a duecento ospiti illustri che il mondo deve diventare una grande America. Polemiche a non finire in Italia, ma il premier ha fatto un colpo, come ha riconosciuto persino Sandro Curzi. Oliviero Diliberto, avendo dichiarato che le mani di Bush e Berlusconi grondano sangue, è stato bacchettato perfino da Bertinotti. L’Autorità per le Comunicazioni ha ammesso che trasmettere il discorso del presidente del Consiglio al Congresso da parte del Tg5 non è stata una violazione della par condicio, data l’eccezionalità dell’evento. Insomma, Berlusconi è riuscito a farla da protagonista in tv anche questa settimana.
Pannella. Nello schieramento di centro-sinistra cresce a vista d’occhio l’alleanza Pannella-Boselli, cioè radicali-socialisti. Hanno inaspettatamente cambiato casacca parecchi diessini. Per esempio: Lanfranco Turci, Biagio De Giovanni, Salvatore Buglio, addirittura Fabrizio Rondolino, che fu portavoce di D’Alema. Si sono poi anche presentati, ”per dare una mano”, il regista Marco Bellocchio, lo storico Luciano Cafagna, i giuristi Michele Ainis e Pio Marconi, Luciano Pellicani, lo scrittore Carlo Mazzantini, il fotografo Oliviero Toscani, lo scrittore Aldo Busi e, da ultimo, l’attore Giorgio Albertazzi. La folla di candidati prestigiosi è risultata tale che il partito ha deciso di rinviare la presentazione delle candidature. Pannella e Boselli si sono dati l’obiettivo, tra l’altro, di rivedere il Concordato e limitare l’influenza della Chiesa. Altro punto che riscuote parecchio consenso: portare Emma Bonino al Quirinale.
Pareggio. Le probabilità di una paralisi post-voto restano alte: uno degli ultimi sondaggi pubblicati da Repubblica mostra il centrosinistra in vantaggio di 5 punti, ma con una maggioranza al Senato di appena 6 seggi. Troppo pochi per assicurare una vera stabilità. Il costituzionalista Giovanni Guzzetta sta preparando un referendum abrogativo che emendi l’attuale legge elettorale in modo tale che il premio di maggioranza sia dato alla lista e non alla coalizione, un metodo per diminuire drasticamente il numero di partiti in corsa. Fini ha detto che in caso di pareggio non si farà nessuna grande coalizione, ma si riandrà a votare.
Tassi su. La Banca Centrale Europea (BCE) ha aumentato il tasso di sconto di un quarto di punto, portando il prime rate (cioè il primo interesse, quello che le banche stesse pagano alla banca centrale) al 2,5%. Significa che il denaro costa più caro e che dovremo sborsare più soldi per pagare i mutui sulla casa, quasi tutti a tasso variabile. Anche il debito dello Stato italiano costerà di più, una notizia non buona nella settimana in cui l’Istat ha fatto sapere che la nostra crescita nel 2005 è stata pari a zero.
Banca d’Italia. Il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, ha pronunciato il suo primo discorso pubblico sabato 4 marzo a Cagliari (aveva in realtà già tenuto un discorso negli Stati Uniti, ma in un’occasione privata). Ha detto che il protezionismo va combattuto, che l’economia italiana è mal messa e che c’è poco tempo per rimetterla in sesto. Infine: occorre che le banche italiane si fondano per creare aziende abbastanza grandi da esser difficili da scalare per gli stranieri.
Enel. Il prossimo 23 marzo l’Enel deciderà se lanciare o no l’Opa su Suez, che ha provocato - come abbiamo raccontato la settimana scorsa - la furibonda contromossa preventiva del governo francese: fondere la privata Suez con la pubblica Gaz de France, mettendo in atto proprio una di quelle misure protezioniste che il governatore Draghi ha stigmatizzato. Si sta intanto muovendo anche Bruxelles, che ha chiesto ai francesi una prima documentazione, che faccia capire ai commissari europei se è stata violata qualche legge o qualche raccomandazione comunitaria. S’è saputo intanto che Enel aveva preparato l’assalto a Suez d’accordo con i francesi di Veolia, con i quali si sarebbe poi spartito l’azienda. Quelli di Veolia hanno fatto precipitosamente marcia indietro quando hanno saputo che Chirac e Villepin non erano per niente d’accordo.
Mills. I due Mills, lei ministro di Blair, lui grande avvocato, si separeranno. Lui è l’avvocato che ha testimoniato per Berlusconi, salvandolo in due processi milanesi e ricevendo per questo una mancia di 600 mila dollari (non denunciata al fisco inglese). Con i 600 mila dollari i Mills hanno estinto un mutuo intestato a tutti e due. Dunque, tecnicamente, la mancia da Berlusconi l’ha presa pure lei. Tony Blair la difende e non vuole che se ne vada, ma la stampa inglese picchia molto dura, oltre tutto con una quantità di vignette. In una si vede lui con calze a rete, giarrettiere e reggipetto e lei che si versa il tè e chiede: ”Mi nascondi qualcosa, caro?”. Hanno due figli, la separazione sarebbe temporanea.
Gheddafi. Gheddafi ha problemi con gli estremisti islamici che stanno in Libia, ha dovuto scarcerare ottanta Fratelli Musulmani e, come tutti quelli che hanno questioni di politica interna piuttosto complicate da gestire, ha cercato di distrarre i suoi avversari facendo la voce grossa in politica estera. Ha ricominciato perciò a prendersela con l’Italia, accusata di avere un ministro razzista e fascista (Calderoli). I morti di Bengasi, ha detto, non sono stati provocati dalle vignette danesi, ma dal ricordo cocente della dominazione coloniale italiana. ”I libici vi odiano”. Come si potrebbe mitigare quest’odio? Pagando, naturalmente. Qui Gheddafi, però, non ha tutti i torti: nel ’56 c’eravamo impegnati con re Idris a costruire un ospedale a Tripoli, nel 1984 non era neanche stato progettato e Andreotti promise al colonnello una struttura da cento letti. Gheddafi s’arrabbiò e ne pretese 1200. Non avendoli avuti, quando s’è sentito proporre da Berlusconi un investimento di 63 milioni di euro per un ospedale, ha chiesto piuttosto la costruzione di una litoranea tra l’Egitto e Tunisi che costerebbe tre miliardi. Il nostro premier se l’è data a gambe levate. E’ vero però anche che il governo libico deve a un centinaio di aziende italiane 627 milioni di dollari.
Moschea. A Colle Val d’Elsa la decisione del comune (diessino) di costruire una grande moschea su un’area di 3.200 metri quadri e con soldi o dello stesso comune o del Monte dei Paschi, ha provocato la reazione di un gruppo di cittadini che hanno raccolto quattromila firme e hanno depositato la richiesta di referendum. La vittoria dei no con la maggioranza assoluta (Colle ha 14 mila abitanti) bloccherebbe la costruzione. il primo caso del genere in Italia.
Borg. Per pagare i debiti, l’ex grande capione di tennis Bjorn Borg metterà all’asta il 21 giugno a Londra i cinque trofei vinti a Wimbledon tra il 1976 e il 1980 più le racchette Donnay di legno usate in due di quelle finali (contro il rumeno Nastase nel 1976 e l’americano McEnroe nel 1980). La casa d’aste Bonhams dà alle racchette un valore oscillante tra i 15.000 e i 20.000 euro. Per le coppe d’argento, battute in un unico lotto, si spera di ricavare tra i 300.000 e i 400.000 euro.
Sanremo. Povia ha vinto il Festival di Sanremo, forse mai così criticato come quest’anno. La canzone si chiama ”Vorrei avere il becco” ed è stata costruita tenendo bene a mente il precedente successo del cantante (I bambini fanno oh-oh). In netto calo gli ascolti. E’ andata meglio Ilary Blasi che Victoria Cabello, la cui simpatia trasgressiva è apparsa troppo studiata e in ogni caso poco adatta alla tonalità nazional-popolare del Festival. L’anno prossimo la Rai riaffiderà la manifestazione a Pippo Baudo.
Anno III -