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 2006  marzo 16 Giovedì calendario

Dal momento che, per la legge proporzionale, gli elettori non indicano più le preferenze, i candidati spendono di meno per manifesti e volantini con conseguente crisi del settore pubblicitario

Dal momento che, per la legge proporzionale, gli elettori non indicano più le preferenze, i candidati spendono di meno per manifesti e volantini con conseguente crisi del settore pubblicitario. Maurizio Maggi, della società Spedalgraf: «Finora abbiamo circa il 50 per cento in meno di richieste per cartelloni, manifesti, santini e tutto ciò che serve per farsi conoscere e votare». Alle Artigrafiche registrano «un calo del 45 per cento sui preventivi». Va male anche agli attacchini come lo studente Sandro Marchis, Roma: «Ogni anno da marzo a giugno incassavo almeno 4 mila euro. Quest’anno ancora non mi hanno contattato». In compenso sono aumentati i soldi che si possono dare in forma anonima a partiti e candidati: una legge da poco approvata innalza il limite da 6.614 a 50 mila euro.