Vasco Pirri Ardizzone, Panorama 16/3/2006, pagina 21., 16 marzo 2006
Dal momento che, per la legge proporzionale, gli elettori non indicano più le preferenze, i candidati spendono di meno per manifesti e volantini con conseguente crisi del settore pubblicitario
Dal momento che, per la legge proporzionale, gli elettori non indicano più le preferenze, i candidati spendono di meno per manifesti e volantini con conseguente crisi del settore pubblicitario. Maurizio Maggi, della società Spedalgraf: «Finora abbiamo circa il 50 per cento in meno di richieste per cartelloni, manifesti, santini e tutto ciò che serve per farsi conoscere e votare». Alle Artigrafiche registrano «un calo del 45 per cento sui preventivi». Va male anche agli attacchini come lo studente Sandro Marchis, Roma: «Ogni anno da marzo a giugno incassavo almeno 4 mila euro. Quest’anno ancora non mi hanno contattato». In compenso sono aumentati i soldi che si possono dare in forma anonima a partiti e candidati: una legge da poco approvata innalza il limite da 6.614 a 50 mila euro.