Gaetano Afeltra Corriere della Sera, 07/06/2002, 7 giugno 2002
La Costa Azzurra di Churchill, tra roulette e pittura, Corriere della Sera, venerdì 7 giugno 2002 Negli anni Venti del secolo scorso, sulla Promenade des Anglais di Nizza ci si poteva imbattere in un uomo ancor giovane, dal fisico imponente, con in testa un grosso cappello di paglia e un enorme sigaro penzolante fra le labbra, seduto davanti a un cavalletto
La Costa Azzurra di Churchill, tra roulette e pittura, Corriere della Sera, venerdì 7 giugno 2002 Negli anni Venti del secolo scorso, sulla Promenade des Anglais di Nizza ci si poteva imbattere in un uomo ancor giovane, dal fisico imponente, con in testa un grosso cappello di paglia e un enorme sigaro penzolante fra le labbra, seduto davanti a un cavalletto. Quel pittore en plein air era Winston Churchill, il grande politico inglese, ospite assiduo della Costa Azzurra fin quasi al 1965, quando si spense all’età di 91 anni. I suoi quadri, esposti con lo pseudonimo di ”Charles Morin” o ”Mr Winter”, si vendevano nelle galleria parigine. Lo stuzzicante ritratto di uno dei più notevoli statisti moderni in vacanza nel Principato di Monaco compare ora in una pubblicazione del francese François Kersaudy, realizzata col sostegno della Compagnie Monègasque de Banque. L’immancabile sigaro nero, ricordo della campagna militare del 1895 a Cuba, caratterizzava il personaggio pubblico Winston Churchill. L’altra sua passione era il whisky. Una passione ben nota nei raffinati locali monegaschi di cui era graditissimo avventore, come dimostra l’episodio che segue. Durante l’occupazione tedesca, le cantine di un prestigioso hotel di Monaco erano state murate per preservare le preziose riserve di vini e liquori rari. A guerra finita, quando Churchill tornò a Monaco en touriste, il muro fu abbattuto in sua presenza, e lui potè degustare il più pregiato whisky di tutta la collezione. E poi, la roulette: il tavolo verde esercitava su Churchill un’attrazione fatale, al punto che la moglie Clementine, in attesa del loro quinto figlio, gli scrisse: «Mi chiedo se il nostro prossimo bambino sarà rosso o nero». Negli anni cupi dell’occupazione, per i francesi oppressi dal giogo nazista, Churchill, con la sua inconfondibile voce dai microfoni della Bbc, le due dita della mano destra alzate nella ”V” della ”Vittoria”, era diventato il simbolo della libertà e della speranza. Churchill e signora, con una piccola corte di domestici, segretari, medico personale, nipotini e un numero incalcolabile di bauli, cappelliere e necessaire da pittura, alloggiavano in alberghi lussuosi e discreti: fu nei suoi ”ozi francesi” che lo statista- scrittore dettò la poderosa storia della seconda guerra mondiale con cui nel 1953 vinse il Nobel per la letteratura. A villa ”La Pausa”, antica dimora di Coco Chanel, Churchill incontrò Onassis. Ne nacque un’amicizia a cui seguirono numerose crociere a bordo del mitico Christina, il gigantesco yacht dell’armatore greco. Nell’estate del 1959, vi salì anche Maria Callas. Nel 1963, Churchill si imbarcò ancora una volta sul Christina per una navigazione nel Mediterraneo. Fu la sua ultima visita a Monaco. E poi? E poi, suggerisce l’autore, i vecchi soldati non muoiono mai: si accontentano di eclissarsi. Gaetano Afeltra