Varie, 9 marzo 2006
Tags : Vincenzo Vizzari
Vizzari Vincenzo
• Varallo Sesia (Vercelli) 18 giugno 1946. Giornalista. Direttore delle Guide dell’’Espresso” • « il [...] ”most wanted” per chef e produttori di vino in tutta Italia. L’aspetto è quello di un manager bonario, con un plus di chili che senza dubbio non lo apparenta a quei maniaci del ”light”, tutti sushi e palestra [...] appartiene a un’altra scuola. Dopo un inizio in Pirelli e 25 anni in Confindustria, è approdato al timone della più grande macchina da guerra enogastronomica italiana [...] ”[...] a differenza dei miei predecessori D’Amato e Raspelli, io entro nel gruppo ”L’Espresso’ come dirigente per occuparmi di tutti i prodotti del settore enogastronomico [...] Nella mia famiglia - noi siamo originari di Varallo Sesia - c’era il il culto del mangiare bene. Non necessariamente cose costose: però cose buone. [...] E poi si diventa golosi esercitando la gola, come ho sempre fatto. Dai tempi in cui scrivevo su ”Brescia Oggi’ e poi sul ”Giornale di Brescia’, con lo pseudonimo di Aldo Corte, una rubrica che si chiamava Peccati di gola, all’avventura, cominciata nell’83 e mai più interrotta, con la Guida dell’Espresso di quello straordinario personaggio che era Federico Umberto D’Amato. Non capiva niente di vino, pasteggiava a vodka, ma che gourmet! [...] A 18 anni. I miei coetanei sognavano la prima automobile. Io mi sono fatto portare dai miei genitori da Peppino Cantarelli, nel cuore dei luoghi verdiani. Mi ricordo ancora l’emozione del viaggio, attraverso la pianura padana... [...] gustai spalla cotta, culatello, savarin di riso, tortelli e il suo mitico soufflé di lingua [...] Poi, come capo ufficio stampa della Pirelli e quindi direttore delle relazioni esterne, e successivamente in associazioni confindustriali, ho avuto modo di girare e di investire i primi guadagni [...] Dal viaggio in 500 fino a Genova per provare i piatti del mitico Bergese alla Santa, fino alle esplorazioni in California e in Cina. Mi ricordo che a Pechino - si era negli anni ”80, quando i turisti erano una rarità - con mia moglie Franca eludemmo l’organizzazione e andammo a mangiare in un posto frequentato dai ”locali’. Nessuno che parlasse altro che il cinese, per cui ho dovuto indicare al cameriere con il dito le cose che ci interessavano. Abbiamo provato il serpente, le oloturie e credo il cane [...] La peggiore malattia di un critico gastronomico - ma anche di un ristoratore - è il provincialismo. I miei piatti del cuore sono i tajarin con i tartufi, la parmigiana di melanzane e il foie gras. Non c’è bisogno di cercare la stravaganza, ma dietro l’apparente semplicità bisogna saper padroneggiare una tecnica assoluta [...] Non vado pazzo per l’accostamento dolce-salato. Ecco, i tortelli di zucca, li ammiro con la testa ma non con il cuore. [...] Da mangiare bene a cercare le grandi bottiglie il passo è breve, Così ho cominciato presto a esplorare le grandi regioni del vino. [...] Il primo colpo di fulmine per un Clos Parentoux di Jayer e il barolo ”64 di Giacomo Conterno. D’altra parte le mie regioni del cuore sono la Borgogna e il Piemonte [...] Raspelli? quasi astemio, per sua dichiarazione. Molto esperto, ma provinciale (non conosce l’estero). Raspellocentrico, avrebbe bisogno di qualcuno che gli rammentasse che Dio esiste già» (Maria Paolo Anticchia, ”Capital” ottobre 2001).