Ugo Cubeddu Il Messaggero, 18/06/2002, 18 giugno 2002
Un cammello val bene una multa, Il Messaggero, martedì 18 giugno 2002 Milano. Abbiamo parlato di megamulte, di tutti quelli che hanno il diritto e il potere di darle, della discrezionalità con cui le multe possono essere applicate, delle scarse certezze, abbiamo cercato anche di dare cifre
Un cammello val bene una multa, Il Messaggero, martedì 18 giugno 2002 Milano. Abbiamo parlato di megamulte, di tutti quelli che hanno il diritto e il potere di darle, della discrezionalità con cui le multe possono essere applicate, delle scarse certezze, abbiamo cercato anche di dare cifre. Adesso facciamo un piccolo viaggio tra le multe. Mettetevi comodi, rilassatevi: vi può venir da ridere per le assurdità oppure da piangere per lo sconforto di un sistema con troppe contraddizioni. Cominciamo allora. Avete un cammello e lo portate a passeggio? Beh, non fatelo a Cremona perché c’è un vigile che vi darà 25 euro di multa perché il cammello non è un cavallo, non lavora e non è domestico. Vallo a dire poi agli arabi. Lorenzo C. di Tirano (Sondrio) aveva invece una tigre tenuta in un canile-lager. Gli hanno dato 5 mila euro di multa per maltrattamenti, ma non hanno potuto sequestrargliela: non esiste una legge per questi casi. Sempre in tema di animali. Riempite di botte il vostro cane? 20 euro. Lo portate in spiaggia? 200 euro. Racconta l’Unione Nazionale Consumatori: vi beccano con un telefono non omologato? 1.000 euro. Lo vendete come negoziante esponendolo in vetrina? Niente. Non adeguate l’impianto elettrico di casa vostra? 500 euro. Fate la stessa cosa ma siete un Ente pubblico? Niente. Se incontrate un vigile sbagliato potete prendere una multa di 200 euro per aver gettato un barattolo per strada, ma fino a pochi mesi fa potevate fumarvi una sigaretta in autobus al modico prezzo di 2,5 euro. Non rispondete a un questionario del Fisco? 200 euro. Non rispondete a un questionario dell’Istat che indaga anche sui vostri passatempi? 400 euro. Calma, siamo solo all’inizio. Francesco C., napoletano, non è uno stinco di santo: falsifica Cd e Playstation e la Finanza lo ha sorpreso con 4.500 Cd pirata. Ce la farà mai a pagare i 4 milioni di euro di multa che gli hanno dato i finanzieri? successo solo due anni fa. Antonio D. è tornato dall’estero esibendo una cintura di coccodrillo: gli è costata alla dogana di Fiumicino 20 euro. Un suo amico negoziante altrettanto imprudente, che vendeva cinture di falso coccodrillo, ha preso una multa di 60 euro. Marco e Maria, fidanzati, sono andati al cinema Astor di Bologna e all’uscita hanno trovato un controllo della Finanza: avevano buttato via il biglietto, hanno dovuto pagare a testa 82,35 euro. A Casale Monferrato è stato chiuso il centro storico, col risultato che i vigili hanno dato multe furibonde anche ai ciclisti per un divieto che era invece riferito alle auto. C’è stata una mezza rivolta, adesso i ciclisti possono circolare. Salvatore Girgenti, nato a Palermo nell’ottobre del ’45, figlio di Giuseppe e operaio al mercato ortofrutticolo, non sapeva di avere un omonimo. Lo ha scoperto quando gli è arrivata una cartella esattoriale per 110 milioni di euro, ma prima di venirne a capo gli hanno pignorato i mobili di casa e per l’agitazione ha avuto anche un infarto. Il suo omonimo è un grosso contrabbandiere di sigarette. Storie di traffico. Attenzione se abitate a Milano, Roma, Torino e Bologna. Potreste incappare in Laura Bonini che viaggia su 2.800 verbali al mese (una azienda, «fattura» 150 mila euro all’anno per conto del Comune), in Bruno Lo Giudice, che col suo Autovelox colpisce da 4 a 6 mila volte l’anno, in L.D. terrore del semaforo rosso o in Gian Aurelio Piccolo, che però non fa multe, ma è un tremendo esperto di karate che controlla la sicurezza in centro. Ma anche le guardie zoofile dell’Enpa di Torino non scherzano. Sara Murlo ha lasciato per un’ora i suoi due husky nel bagagliaio della sua station wagon. Ha preso una multa di 25 euro perché, le hanno spiegato le guardie, i cani debbono avere a disposizione almeno 8 metri quadri ciascuno. La signora forse comprerà un camion. A Caorle i pescatori che tornavano in porto al mattino sono stati multati dalla Capitaneria per «ritardato allarme»: avevano pescato nelle loro reti le bombe sganciate dagli aerei in missione su Kosovo, ma non avevano dato subito l’allarme. Un cittadino diligente di Milano nota una macchina abbandonata da mesi sul marciapiede (qui è «concesso» parcheggiare sul marciapiede) e avverte i vigili: strage a via Catalani, 200 multe nello spazio di 2 ore per auto diventate da un momento all’altro irregolari. Il solerte cittadino ha difficoltà a farsi vedere in giro, perché i vigili hanno spiegato a tutti che era stato lui a chiamarli. Un imprenditore altoatesino riceve cartelle per multe prese a Roma per un totale di 4.500 euro. Ne aveva già pagate altre per parecchi milioni, sempre emesse a Roma, dove ogni tanto andava per affari. Però sa che non può aver preso tante multe e con tanta frequenza e quindi si rivolge a un avvocato: solo così scopre che lui e altri automobilisti di Bolzano sono vittime di un errore di un codice del computer. Cercherà di contestare le multe. Centocinquanta disoccupati che manifestavano in strada si sono visti recapitare a Palermo multe da 2.500 euro ciascuno per «blocco stradale». Per tre sindacaliste, Maria Concetta Gibbisi, Domenica De Rosalia e Tommasa Macaluso è anche arrivato l’ordine di pagamento firmato dal Prefetto. Eduardo Giugliano, volontario dell’associazione Jerry Maslo di Castel Volturno, è stato multato per 500 euro per aver fatto salire sulla sua auto una prostituta, nonostante avesse presentato tesserino e documenti. Era in atto una caccia ai clienti di prostitute. Storie così insomma, e sono solo un decimo di quelle che abbiamo raccolto e probabilmente un millesimo di quelle che succedono ogni giorno. Ugo Cubeddu