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 2002  giugno 10 Lunedì calendario

Putin, la faccia che fa vendere, La Stampa, lunedì 10 giugno 2002 Vladimir Putin è l’unico a fare in Russia politica e notizia

Putin, la faccia che fa vendere, La Stampa, lunedì 10 giugno 2002 Vladimir Putin è l’unico a fare in Russia politica e notizia. L’uomo più potente del Paese è anche il più popolare. La putinmania è onnipresente, dal kitsch turistico delle matrioshke con la sua faccia al busto di bronzo, gadget costoso e pesante (40 chili) per politici che vogliono dimostrare la loro lealtà. Gli uffici sono decorati con il calendario Putin, dodici espressioni per ogni stagione. I suoi ritratti (formato cartolina, foglio di carta o magnum) si vendono a migliaia. Nelle librerie e nei salotti moscoviti trionfa Gospodin Gheksoghen dell’ultranazionalista Prokhanov, romanzo misticofantapolitico sull’ascesa del padrone del Cremlino. La parola Putin è la più frequente nei motori di ricerca Internet. E i due sport più popolari sono judo e sci, i preferiti del presidente. Fenomeni che hanno resuscitato l’incubo del ”culto della personalità”. Putin si è difeso spiegando che non può impedirlo. Ma ieri - dopo l’apparizione di un quadro che raffigura il padrone del Cremlino mentre giustizia il suo avversario Berezovskij - ha deciso di arginare il culto di se stesso. «Al presidente tutto ciò non piace», ha dichiarato un suo portavoce, definendo busti e quadri di «cattivo gusto». Ma non ci sarà nessun divieto: «Tocca ai produttori fare la scelta». Un ammonimento blando, ma se davvero di culto di personalità si tratta verrà udito. probabile che Putin, freddo e razionale, senza nessuna stravaganza da zar che aveva contraddistinto Eltsin, possa rimanere infastidito dalle t-shirt con la sua effigie, modello Che Guevara. Ma quel «al presidente non piace» suona un po’ come civetteria, come il divieto di re Hussein ai giornali di pubblicare la sua foto ogni giorno in prima pagina. L’adorazione del leader è una tradizione ereditata dagli zar. Ma il nuovo ”culto” perde una componente essenziale: la paura. I seguaci di Stalin lo applaudivano all’estenuazione, terrorizzati di smettere per primi. Oggi nessuno obbliga a comprare i santini di Putin. Il fascino discreto di un uomo tutt’altro che imponente per presenza fisica ha incantato i russi stanchi di non avere nessuno da amare. Il nuovo ”culto” non è dettato dai manuali della tirannia, ma da quelli d’immagine. Il leader non è più intoccabile, distribuisce autografi, si lascia fotografare abbracciando i suoi ammiratori, come una rockstar. La tradizione bizantina del Cremlino si trasforma in politica spettacolo, lo zar in una star, la propaganda in marketing. La Russia è entrata nel capitalismo e Putin è un marchio che fa vendere. Anna Zafesova